Una stagione selvaggia

Una stagione selvaggia Book Cover Una stagione selvaggia
Joe R. Lansdale
Einaudi
2006
9788806169541

Hap Collins e Leonard Pine, atipica coppia di detective protagonisti di una serie di romanzi di Lansdale, si presenta sulla scena tirando al piattello: è il 1990, incipit “Savage Season”. Hap ha una gran nostalgia degli anni della sua giovinezza, quando la vecchiaia e la morte sembravano “assurde e improbabili come il racconto ubriaco di una passeggiata tra le stelle” (p. 9) e lui sognava di salvare il mondo. Rivedere la sua ex moglie, Trudy, è come ripiombare in quegli anni: gli anni Sessanta. “Tempo di amore, pace e rivolta sociale – contraddizioni che andavano di pari passo” (p. 14), quando “pace e amore sembravano più di semplici parole”. Prima che ci fosse il Vietnam, e che manifestare per le piazze si svuotasse di senso: prima che la politica cominciasse a fargli male al cuore. Prima che dimenticasse l'idealismo,e si ritrovasse contento di campare alla giornata.

Leonard pensa invece che quegli anni fossero proprio come gli Ottanta: soltanto, “con le magliette psichedeliche” e che Trudy sia finta come il wrestling. È un veterano del Vietnam, e una “testa calda certificata”; esperto di arti marziali.

Hap e Leonard si sono incontrati, anni prima, nei campi di rose vicino a LaBorde, dove entrambi avevano cominciato a lavorare. Hanno fatto subito amicizia. E adesso si trovano a vivere una storia da 200mila dollari, su imbeccata di Trudy. Potrebbe pagare le bollette. “Sì, quei soldi potevano vendicare un sacco di ambizioni fallite, ma senza di essi non eravamo altro che una manica di perdenti, degli idioti al freddo e a mani vuote sulla riva fangosa di un ruscello senza nome” (p. 122). I due amici si ritrovano a fiancheggiare uno strano gruppetto di nostalgici degli anni Sessanta in un'impresa che potrebbe restituire soldi e linfa al movimento (già: quale? Quello “contro il sistema”, come si diceva una volta?): recuperare il bottino di una vecchia, clamorosa rapina in banca. Tra i nostalgici, l'ex leader di un movimento studentesco pacifista, Paco, creduto morto durante l'esplosione d'un'altra banca (pp. 72-73 e ss.); adesso è un po' scettico sul suo passato (“potere al popolo e tutta quella merda”). Scetticismo parzialmente condiviso... sentite Trudy:

“Là fuori è tutto un disastro, Hap. Peggio che negli anni Sessanta, perché adesso non importa niente a nessuno. Qualcuno deve fare qualcosa, anche se si tratta solo di rimescolare la vecchia minestra. Potremmo far sì che la gente cominci a riflettere. Sono tutti talmente apatici. Chi se ne frega se le bombolette spray si mangiano lo strato di ozono? C'è gente che muore di fame nelle nostre città: e allora? Perché il governo dovrebbe stanziare dei fondi per la lotta all'AIDS? È una malattia da checche, no? La gente non va neanche più a votare perché sanno che è tutta una balla, Hap” (p. 98).

L'impresa dello strano gruppo di nostalgici conoscerà più di un intoppo (molte delle banconote sono state logorate e usurate dal mare) e finalmente ci ritroveremo nel solito tradimento-complotto alla Lansdale, che scatenerà il meccanismo del “soli contro tutti” per rivendicare giustizia e ripristinare verità (e salvarsi la pelle). Infine, non mancherà qualche meditazione sull'importanza di tornare a credere in qualcosa, nella possibilità di un cambiamento, di una rigenerazione – ché la rivoluzione è ormai dimenticata, giudicata inattuabile.

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Bianco, un debole per la birra e per le belle donne, Hap; nero, omosessuale, determinato e testardo Leonard. Si trovano per caso a dover risolvere misteri, a sciogliere matasse. Come in tutti i romanzi di Lansdale, c'è sempre un'ingiustizia da sanare, parecchio sangue e molto umorismo. La scrittura è facile e molto naturale, i dialoghi fitti e taglienti; s'arriva al termine del viaggio della lettura senza nemmeno accorgersene, e con qualche divertente pensiero da accudire e sviluppare con tutta calma. Nel mio caso: no, non conoscerò mai l'amarezza della nostalgia di un'epoca, coincidente con la mia giovinezza, in cui tutto sembrava poter cambiare, e potersi tingere di “pace e amore”. Quell'epoca, per chi è nato negli anni Settanta, non è mai esistita; è esistita soltanto l'eco della sua pesante sconfitta. Eppure sembrava qualcosa di bello, nella sua semplicità elementare, qualcosa di possibile. Paradossalmente, reale.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Joe R. Lansdale (Gladewater, 1951), scrittore e sceneggiatore americano. Ha esordito pubblicando “Act of Love” nel 1980.

Joe R. Lansdale, “Una stagione selvaggia”, Einaudi, Torino 2006. Collana Stile Libero Noir. Traduzione di Costanza Prinetti.

Prima edizione: “Savage Season”, 1990.

Gianfranco Franchi, aprile 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.