The Enemy

The Enemy Book Cover The Enemy
Charlie Higson
De Agostini
2010
9788841861523

Charles Murray Higson, alias Charlie Higson, attore, autore televisivo e scrittore inglese classe 1958, si presenta ai lettori italiani con questo “The Enemy”, romanzo “young adult” pubblicato da De Agostini. Si tratta del primo libro di una serie horror ambientata in una Londra apocalittica, in cui dopo una pestilenza tutti i cittadini maggiorenni si sono ammalati o sono morti. Gli ammalati sono impazziti e sono molto affamati. I ragazzini stanno lottando per sopravvivere. Stanno cercando un posto ideale per nascondersi. Il ritmo della narrazione è forsennato, la scrittura ultradialogica, sbarazzina e fresca. Ne parliamo col traduttore, il letterato felsineo Simone Buttazzi, anglista e germanista a Berlino da qualche anno.

GF: Simone, l'allegoria del “Nemico” di Higson non è troppo difficile da leggere. La nuova generazione di adolescenti lotta per sopravvivere in una società che sembra respingerli a tutto spiano. Giovinezza al potere?

SB: Cum grano salis ma sì. Coraggio giovani.

GF: Qual è stato l'impatto della scrittura di Higson su di te? Quali sono state le principali difficoltà nella traduzione, e quali i momenti migliori, più divertenti o più edificanti?

SB: Charles ‘Charlie’ Higson è un autore con due vite, forse sette. Nel 1992 ha esordito con un romanzo potente, “King of the Ants”, ambientato nell’East End londinese tanto caro a Philip Ridley. Non un romanzo per ragazzi, al contrario, è sboccato e violento (di quella violenza non cartoonesca), tant’è che un genio dell’horror come Stuart Gordon ne ha tratto un film di culto dieci anni dopo, su sceneggiatura dello stesso Higson. Il “King of the Ants” cinematografico, ambientato nella periferia losangelina, ha avuto seri problemi di distribuzione ma resta un classico dell’horror quotidiano, sgarbato e impietoso, un genere ormai in fin di vita. Ma dicevo di Higson. Negli anni Novanta ha pubblicato un altro pugno di romanzi sulla scia di “King of the Ants”, e nel frattempo si è fatto conoscere come attore e autore televisivo con “The Fast Show”, programma di sketch al vetriolo. Poi, con il turn of the millennium, ha avuto l’intuizione di reinventarsi scrittore per ragazzi e ha sfornato la fortunatissima serie del giovane James Bond. “The Enemy” inaugura una serie nuova, che colloca i ragazzi pronti a tutto dei suoi ultimi romanzi nelle atmosfere escorianti dei suoi primi libri. Higson ha uno stile diretto, asciutto, accattivante, che grazie alla trama sempre ben congegnata trasforma la lettura in un vorticare di pagine. Nel tradurlo, la sfida più seria è stata mantenere questo effetto volano e rendere al meglio le scene d’azione con tanto di zombi famelici. Sta ai lettori giudicare se sono venute bene.

GF: A chi senti di consigliare “The Enemy”? È un romanzo capace d'essere trasversale, e non soltanto “young adult”? Se sì, e se no, perché?

SB: A chiunque ami gli zombi, anche se ha sei o sessant’anni. Io lo ho sempre amati alla follia e per anni mi sono chiesto: come mai nessuno gira più film sui morti viventi? Anche su Dylan Dog si vedevano poco. Poi, come sappiamo, da qualche anno i nostri amici putrescenti sono tornati di gran carriera, anche se spesso fungono solo da pretesto demenziale oppure, peggio, alla tensione di Romero si sostituisce un mero effettismo cosmetico alla Tom Savini. Avrei voluto incappare in un romanzo del genere dieci anni fa. Inoltre, “The Enemy” può, anzi deve piacere a chi ama Londra, la sua topografia, le sue strade, le sue stazioni della metropolitana. È lei la vera protagonista del libro.

GF: A chi potresti assimilare Higson nella scena letteraria angloamericana? E in quella italiana?

SB: Nessuno mette in moto i morti viventi come lui. E nessuno ha mai avuto l’intuizione sublime di non chiamarli zombi.

GF: Raccontaci la Londra di Higson. Quali romanzi e quali film ti ha ricordato?

SB: In letteratura, sicuramente i saggi e le divagazioni urbanistiche di Iain Sinclair (l’autore di “London Orbital”) e l’ultimo Ballard. In televisione, il vecchio “Survivors”. Al cinema, immaginiamoci i Goonies – ma di più, e più cattivi – ibridati con “28 giorni dopo”. Ma attenzione: qua gli zombi non corrono mica. Higson, anche in questo, ha fatto la scelta giusta, filologicamente corretta.

GF: Quando uscirà il secondo volume della saga?

SB: Nel Regno Unito uscirà questo autunno col titolo “The Dead”.

GF: I Grandi sono malati. I giovani possono resistere?

SB: Resistere, resistere, resistere. Ma a che pro, visto che prima o poi diventano grandi pure loro? E poi diciamocelo: i morti viventi sono dei lumaconi ma hanno tutto il tempo del mondo. Hanno vinto in partenza.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Charles Murray Higson, alias Charlie Higson (Somerset, England 1958), attore, autore televisivo e scrittore inglese.

Charlie Higson, “The Enemy”, De Agostini, Milano 2010. Traduzione di Simone Buttazzi.

Prima edizione: “The Enemy”, 2009.

Gianfranco Franchi, aprile 2010.

Prima pubblicazione: Lankelot.

Gli ammalati sono impazziti e sono molto affamati. I ragazzini stanno lottando per sopravvivere.