Marcos Y Marcos
2010
9788871685434
Primo romanzo di Felice Cimatti, professore di Filosofia del Linguaggio, giornalista di Fahrenheit, “Senza colpa” (Marcos Y Marcos, 2010) è un noir animalista di discreta tenuta, apprezzabile linearità e fascinosa meditazione sulle capacità dei nostri colleghi non umani di servirsi coscientemente di capacità linguistiche. L'autore ha già pubblicato saggi sul tema (“Mente e linguaggio negli animali. Introduzione alla zoosemiotica cognitiva”, Carocci) e questa si direbbe una traduzione ludico-narrativa del sentiero di ricerca e di studio d'una vita. Una scelta intelligente, destinata ad avvicinare qualche lettore comune a un argomento di grande fascino. D'altra parte, se come sosteneva Talleyrand “Il linguaggio è stato dato all’uomo per dissimulare il proprio pensiero”, non si vede perché negli animali le cose dovrebbero essere differenti. Volker Sommer, diversi anni fa, aveva pubblicato l'appassionante “Elogio della menzogna – per una storia naturale dell’inganno” - personalmente sto ancora meditando su ciò che quel saggio mi ha insegnato. Cimatti sicuramente se n'è nutrito per bene, per tempo. Chiudo parentesi.
Trama. Il dottor Sauvage lavorava con le scimmie. E si serviva di metodi sperimentali. Studiava il loro comportamento, per determinare se avessero il senso del bene e il senso del male: per capire se, in certi contesti, potessero diventare malvagi come noi. Una delle ragioni del suo interesse era questa: “Gli scimpanzé nel loro ambiente naturale si scontrano raramente, anche se quando lo fanno possono tranquillamente uccidersi, qualcuno ha osservato vere e proprie spedizioni militari, se fossero condotte da esseri umani le chiameremmo così, contro loro simili appartenenti a gruppi che vivono ai confini del loro territorio” (p. 23). Voleva renderli crudeli: più che violenti. Voleva addestrarli alla crudeltà, per dimostrare che la crudeltà è questione di addestramento. A quel punto è sparito. Scopriamo presto che fine ha fatto. C'è qualcosa che non quadra. “Non è che l'avessero ucciso, no, così sarebbe stato normale, almeno per me sarebbe stato normale, tutti i giorni qualcuno viene ucciso. No, l'avevano quasi fatto a pezzi, e non con un'accetta, o una sega, sembrava che qualcuno molto, ma davvero molto incazzato, prima avesser cominciato a sbranarlo, poi […] si fosse divertito a disarticolarlo” (p. 61). Indaga l'ispettore Mark Soul. Senza negligenza e senza pregiudizi.
Reminiscenze cinematografiche? Cimatti smentisce. L'ottimo Antonio Prudenzano, su “Affari italiani”, ha domandato, nel corso della sua intervista, se era possibile riconoscere una fonte di ispirazione filmica, perché “Registi specialisti in horror e thriller come Dario Argento e George Andrew Romero (ad esempio in "Monkey Shines") nella loro filmografia hanno affrontato (in parte e a modo loro) il tema del suo romanzo”. Cimatti: "No, almeno consapevolmente. L’immagine che avevo in mente era quella di una scimmia che mi fissa da dietro le sbarre di una gabbia. Credo, se non ricordo male, di avere visto la prima scimmia viva allo zoo di Roma, credo fosse un orango, annoiato e solitario in una gabbia. Ero un ragazzino, ecco, forse la storia che racconto nasce da quello sguardo". Godibile: estremamente leggibile.
EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE
Felice Cimatti (Roma, 1959), scrittore italiano. Insegna Filosofia del Linguaggio all'Università della Calabria di Cosenza. È una delle voci di Fahrenheit. Questo è il suo primo romanzo.
Felice Cimatti, “Senza colpa”, Marcos Y Marcos, Milano 2010. Copertina di Lorenzo Lanzi.
Gianfranco Franchi, settembre 2010.
Prima pubblicazione: Lankelot.