Racconti di Idria

Racconti di Idria Book Cover Racconti di Idria
Francesco Macedonio
Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione
2015
9788890852657

Memorie delle vacanze estive dai nonni materni a Idria, ameno borghetto sloveno a Est dell'Isonzo, addormentato in un'altra epoca: "Grandi prati, misteriosi boschi, gente buona e all'antica", racconta il piccolo Andrea, alter ego di Macedonio, descrivendo la quotidianità d'un paese che si sveglia col suono della sirena della miniera, e s'addormenta sprofondando in un silenzio perfetto, tra le montagne. Siamo negli anni dell'amministrazione italiana, gli anni Trenta: i paesani soffrono le assurde intimidazioni mussoliniane, il divieto di parlare la loro lingua, e lassù, dove sostanzialmente gli sloveni sono maggioranza assoluta da secoli, l'impatto di certe prepotenze si tinge di assurdo. Macedonio racconta, intanto, piccole cose di tutti i giorni: passeggiate nei boschi, gerle piene di legna, insegnamenti fondamentali di un nonno pieno di carisma e di umanità, prime piccole violazioni delle regole, temporali spettacolosi e paura dei fulmini, il primo magico incontro con un clown di un piccolo circo, il profumo dei dolci tipici, l'apparizione furtiva dei bracconieri, le trappole per corvi e l'adorante prima contemplazione del corpo femminile. Il microcosmo montanaro d'un paesotto di confine accoglie un piccoletto mezzo italiano mezzo sloveno, con ruvida e fiabesca grazia.

Opera prima e ultima del regista teatrale Francesco Macedonio, classe 1927, fondatore del Teatro Stabile di Trieste, "Racconti di Idria" ha visto la luce a pochi mesi dalla sua morte grazie alla cura certosina del letterato Walter Chiereghin, nella collana di narrativa dell'Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione di Trieste e Gorizia. Macedonio esordisce come narratore restituendo, con inatteso nitore, frammenti esemplari e irripetibili della sua infanzia, e della sua prima adolescenza; forte d'uno stile secco, d'un periodare tanto scabro che appare quasi singultico, riesce a emozionare, coinvolgere e avvicinare con buona umanità e nessun artificio. Apprezzabile la scelta di restituire in pieno onomastica e toponomastica slovena a un borgo e a un popolo che hanno conosciuto, negli ultimi secoli, neanche trent'anni di governo italiano, peraltro nefasti. I nostri connazionali, sino a quei trent'anni, costituivano una minoranza assoluta della comunità; adesso risultiamo estinti. Buona ragione per apprezzare non soltanto stile e scrittura del vecchio Macedonio, ma soprattutto l'aspetto storico-documentaristico del suo lavoro, semplicemente unico. Completano l'edizione un'equilibrata postfazione del letterato Fulvio Senardi, una corposa nota biografica, un toccante e sintetico ricordo delle sorelle di Macedonio, Laura e Maria. Corredano l'edizione foto d'epoca della famiglia, ramo Macedonio e ramo materno Vidmar, e diverse illustrazioni d'autore.

Gianfranco Franchi, settembre 2015.

Prima pubblicazione: Mangialibri

Opera prima e ultima del regista teatrale Francesco Macedonio, classe 1927, fondatore del Teatro Stabile di Trieste, “Racconti di Idria” ha visto la luce a pochi mesi dalla sua morte…