Leo Longanesi. Il borghese conservatore

Leo Longanesi. Il borghese conservatore Book Cover Leo Longanesi. Il borghese conservatore
Francesco Giubilei
Odoya
2015
9788862882903

Omaggio di un giovane editore romagnolo a un mitico editore romagnolo: una figura complessa e contraddittoria, anarchica e borghese, tanto politicamente controversa quanto intellettualmente divertente. A pubblicarla, un marchio bolognese anarcoide, irregolare e pop, Odoya. Risultato: un discreto tributo, appassionato e niente affatto agiografico, corredato da un notevole apparato iconografico, penalizzato da una serie di errori imbarazzanti nelle note. Uno su tutti: una nota del capitolo 5 ha la numerazione sbagliata. La nota 15, peraltro, era importante perché si riferiva a un passo poco chiaro nel testo stesso, apparentemente riferito alla biografia di Guerri su Malaparte, in realtà, a occhio e croce, trasferito di peso da un altro libro, perché a un tratto di Guerri si parla in terza persona. La sincera ammirazione di Giubilei per Longanesi meritava una diversa cura o una diversa lentezza nella stesura.

Altro equivoco fastidiosetto sta nel fatto che quando vengono citati miei articoli in nota non si trova scritto il mio nome, ma soltanto il link a uno dei siti in cui ho pubblicato il pezzo. Succede due o tre volte, quindi o c’è di mezzo qualche bizzarra norma editoriale, oppure non so dire. Mano sinistra? Suggerisco alla redazione di Odoya di tenere presente che i siti letterari, e i relativi link, nascono e muoiono in una manciata di anni; i riferimenti standard, nome e cognome dell’autore, titolo del pezzo, titolo del libro recensito, eventuale data della prima pubblicazione, luogo della prima pubblicazione, ecco, quelli rimangono intatti. Magari tra un anno il vecchio sito non c’è più e l’autore ha ripubblicato altrove il pezzo: firmandolo regolarmente con nome e cognome. Mi riferisco a tutti i richiami spesi verso il vecchio Lankelot, a breve per sempre offline.

Ciò detto – e invitando autore ed editore a una migliore e più accurata seconda edizione, completa di revisione di tutto l’apparato bibliografico – non posso che apprezzare lo spirito di questo omaggio; entusiastico, sentimentale, imprevisto. Divertente l’appendice con gli aforismi del grande vecchio. Superbo il paradosso sul termosifone nemico dei libri – quello mi mancava del tutto. Scrive Giubilei: “Se oggi l’avvento di Internet e dei nuovi mezzi di comunicazione ha provocato un calo nelle vendite dei libri, negli anni Cinquanta Longanesi puntava il dito contro un altro strumento tecnologico: il termosifone. A fine Ottocento e inizio Novecento, dopo cena era tradizione riunirsi attorno al camino prima di andare a leggere e dormire un buon libro”. Ecco, forse la cosa più longanesiana di questa operazione sono queste righe del capitolo 6. Si concludono con una tirata contro il cinema e contro la pubblicità che restituisce un gran sorriso a tutti.

Gianfranco Franchi, agosto 2015