Indagine di uno stalker a proposito della muraglia cinese

Indagine di uno stalker a proposito della muraglia cinese Book Cover Indagine di uno stalker a proposito della muraglia cinese
Alessandro Ansuini
Liberodiscrivere
2006
9788873880776

Scaffali vuoti per decine di chilometri lungo la Grande Muraglia; alla fine c’è un cinese, seduto tutto tranquillo, che legge Playboy. Questa la concezione dell’editoria nei versi di Alessandro Ansuini. L’indagine dello Stalker è trasversale – identità, sentimenti, amore, fotografia, America (“Americalolita”), Europa, senso delle rivoluzioni (l’autore è “uomo in rivolta / ansioso di non approdare a nessuna rivoluzione” – da “Il viaggio in Francia (ideazione e pianificazione”), quando “oh sì da qualche parte anche noi / stiamo per accadere”. E questo è quanto può sintetizzare, a grandi linee, le trame delle due parti del libro di poesia “Indagine di uno stalker a proposito della muraglia cinese”, pubblicato nell’estate del 2006. Gli argomenti secondari sono vari – tutta la quotidianità dell’artista, dalla salatura delle aringhe alla cucitura dei libri, alle varie e irrichieste incursioni della televisione, dall’ossigeno sugli aerei (cfr. “Fight Club” di Palahniuk) sino alla pulizia degli occhiali.

Gli occhiali disse, hai gli occhiali sporchi, / ansimi, ti innervosisci. / Secondo me ti innervosisci. Respira. / Guarda un porno. Adotta / una farfalla, educa un coccodrillo / a pisciare nel prato, misura, / leggi Shakespeare, dimenticalo, / spettinati quei capelli, lo senti / questo suono, come una M prolungata? / Lo sento. / È la macchina. Avanti. Riprova” (Ansuini, “Film” – p. 55)

Il terzo libro di Alessandro Ansuini è suddiviso in due parti: “Marta” e “Indagini”. Nella prefazione, Mazzetti parla della scrittura dell’artista romano come un groove imprevedibile, uno “schema astratto” che innesca il desiderio “dell’edificazione di un modello la cui ripetizione è anche fondazione di utopia, ossia la sconfitta del tempo”; la traduzione mazzettiana di “utopia” è inevitabilmente personale e tende un po’ a deviare dall’etimologia (probabilmente intendeva qualcosa come “ucronia”, se soltanto “ucronia” non avesse assunto altra valenza nella storia delle Letterature), tuttavia se vogliamo affidarci alla dolcezza di quel che ha suono e quindi significato rapidamente intuibile e condiviso non possiamo che avallare il suo disinteresse nei confronti de “Il Significato” e de “La Progressione della Vicenda”. Un momento: è davvero quel che cerchiamo nelle opere di poesia, “la progressione della vicenda” e “il significato”? Qui la questione si complica. Al limite questo discorso vale nei poemi epici, ben distanti dagli ultimi secoli della nostra produzione letteraria. Un secolo abbondante di sperimentazioni di ogni genere – dalla frattura e dall’abiura della metrica sino al profluvio del nonsense, dal protagonismo acquisito e preteso dai montaliani limoni e dalla gozzaniana poesia delle piccole cose sino alla spergiurata distanza dalle tradizioni popolari e dall’espressione del territorio d’appartenenza – ha già scavato abissi difficilmente sondabili in diverse letterature europee… non è questo che affascina e rapisce nella lirica di Ansuini. Non sarebbe nuovo, e non sarebbe peculiare.

Leggendo “Indagine” ho pensato piuttosto che Alessandro Ansuini potrebbe avere un grande futuro come narratore. Ha un talento notevole nella percezione delle sfumature, dei dettagli, dei gesti minimi; sa fondere letture, ascolti e visioni nella sua scrittura, nominando con disinvoltura kunderiana illustri antecedenti o notevoli contemporanei; addirittura tendenzialmente se ne sbatte di qualsiasi metro, l’unico è la musicalità e il “suono interiore”, quindi è già sulla strada maestra. Conosce una musica che sa rappresentare e scolpire, e tuttavia vivere potrebbe e già è vissuta nelle sue precedenti sperimentazioni ibride, di poesia e prosa: commistioni atipiche, rimbaudiane e campaniane, d’un artista postmoderno che sogna il superamento delle strutture e il rinnovamento delle forme. In altre parole, non solo espressione altra: ma Arte altra. Assolutamente moderno: come insegnava il suo maestro.

Conoscevo una ragazza che aveva paura / Che un giorno ci saremmo persi / Evidentemente distratta dai banner / Sopra la propria casella postale elettronica / Incapace di rendersi conto che / Siamo come satelliti / Ci si gira intorno per un po’ / Orbite ruotanti in miele dolceporno / A filo di coscienza a filo / Di desiderio” (Ansuini, “The Gloaming”, p. 79)

Come ogni grande letterato – poeta o narratore che sia – Ansuini canta l’amore, canta le sue muse, con adorante e incredula dedizione; quanti non sono nuovi alla scrittura del fotografo-performer-editore-scrittore adottato da Bazzano, Bologna sanno che in ogni suo libro i picchi emozionali veri i lettori li vive in primis nella condivisione dei sentimenti provati per una donna; e nelle descrizioni ossessive ed estatiche (cfr. caviglie di Marta, “caviglie da scopatrice, / caviglie da russia e betulle, da dacia, da maniche perforate /, da regni in caduta libera come bare lanciate da una scogliera”).

In questo libro mancano le altrove apprezzate riflessioni sull’estetica, in generale. Diciamo che stavolta Ansuini non discute essenzialmente della scrittura, ma della fotografia – arte alla quale s’è dedicato in particolare negli ultimi anni, per esempio su DeviantArt. Emblematici a questo proposito, ad esempio, i versi de “Marte e la fotografia (non sei le foto che fai)” e “Il viaggio in Francia (ideazione e pianificazione”. Quanti hanno avuto modo di apprezzare lo stile di Ansuini fotografo potranno vedere confermate o disattese le loro suggestioni integrandole con questo piccolo manifesto autoriale.

L’autore si scarnifica e si spoglia per poter essere vero: morte, amore, paura, minime cose e privato: tutto si confonde in una poesia nata per la performance dal vivo. Tenete d’occhio il sito ufficiale di Ansuini, ascoltate questa musica – poi tornate a leggere, poi ascoltare ancora. Camera Mix non come estensione, ma come espressione autentica d’un canto coraggioso sino alla disperazione, e ironico e caustico; contro tutto. Gioiosamente anarchico, pericolosamente attratto dalla sacralità: intenso, sempre.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Alessandro Ansuini (Roma, 1974), poeta, narratore, fotografo, performer ed editore (clandestino) italiano. Ha esordito pubblicando “Ronde de la nuit” nel 2002. Vive a Bazzano (Bologna).

Alessandro Ansuini, “Indagine di uno Stalker a proposito della muraglia cinese”, Liberodiscrivere, Genova 2006. Prefazione di Mauro Mazzetti.

Gianfranco Franchi, Aprile 2007.

Prima pubblicazione: Lankelot.