Il tesoro dell’abate Thomas

Il tesoro dell'abate Thomas Book Cover Il tesoro dell'abate Thomas
Montague Rhodes James
Coniglio
2010
9788860632357

Riccardo Reim ci restituisce i fantasmi di un gentiluomo inglese, oggi eccessivamente laterale: ecco tre racconti di Montague Rhodes James, “paleografo di fama internazionale, bibliotecario, esperto d'arte, archeologo, traduttore, rettore di due pilastri dell'establishment britannico come il King's College di Cambridge e l'altrettanto prestigioso Eaton College, forse il più classico degli autori di ghost story” (p. 11). Scriveva un racconto l'anno, per gli amici, ogni Natale. Da questo gioco è derivato qualcosa di diverso: una tradizione, diciamo così, condivisa ben al di là della cerchia dei sodali dell'artista.

Secondo Lovecraft, M.R. James era dotato di un potere quasi diabolico nell'evocare, gradualmente, l'orrore a partire dalla quotidianità (cfr. “The Supernatural Horror in Literature”): questa quotidianità, come annota Andrea Di Consoli, ha il profumo dei club esclusivi dell'alta società inglese; è composta di “straordinaria raffinatezza stilistica” a dispetto della sua semplicità e linearità.

Qualche cenno sulla trama dei racconti inclusi in questa edizione Coniglio, 2010, a partire da quello eponimo, “Il tesoro dell'abate Thomas”: è la storia di un antiquario che, studiando il Sertum Steinfeldense Norbertinum, scopre la storia del misterioso tesoro nascosto da un abate nel Cinquecento, cercato invano per secoli da quelli del borgo di Steinfeld. L'unico indizio lasciato è questo: “Giobbe, Giovanni e Zaccaria lo diranno a voi e ai vostri successori”, dov'è l'oro. Giobbe, Giovanni e Zaccaria sono raffigurati in una vetrata della chiesa. Il rompicapo gotico comincia così, spargendo generose battute in Latino qua e là; l'epilogo è spettrale, e un po' manierista.

“La mezzatinta” racconta un mistero nato attorno a una mezzatinta di un illustratore ignoto, in cornice nera; viene valutata ben due ghinee, a dispetto della sua qualità amatoriale, e questo incuriosisce l'esperto acquirente. La mezzatinta raffigura una comune residenza di campagna inglese. Ma ha qualcosa di insolito: si direbbe vadano cambiando personaggi e colori...

“Topi”, infine, è ambientato nel Suffolk, nel 1770; siamo sempre dalle parti del gotico di campagna, protagonista – diciamo così – una misteriosa pietra bianca, dalla sinistra storia e dai poteri più sinistri ancora: la morale della favola è forse non alloggiare in casa di sconosciuti. Meglio farsi ospitare dagli amici.

Completano l'edizione le già famigliari ricche appendici della collana “Racconti di fantasmi”. La prima, dedicata al nero e al fantastico in Italia, e alla Scapigliatura in primis, include un frammento di Tarchetti, il cupo “Uno spirito in un lampone”, ambientato in Calabria; la seconda, dedicata ai “Classici a fumetti”, a cura di Paolo Di Orazio, ospita “La casa degli Usher” di Poe: testi e disegni di un Umberto Perotto davvero ispirato, febbrile e incubotico, originariamente apparsi su “Horror” numero 22 del novembre 1971.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Montague Rhodes James (Goodnestone Parsonage, 1862 – 1932), scrittore inglese.

Montague Rhodes James, “Il tesoro dell'abate Thomas”, Coniglio, Roma 2010. A cura di Riccardo Reim. Con un'appendice a fumetti a cura di Paolo Di Orazio. Prefazione di Andrea Di Consoli. Collana “Racconti di fantasmi”, 1.

Gianfranco Franchi, marzo 2010.

Prima pubblicazione: Lankelot.