Il libro dei mestieri

Il libro dei mestieri Book Cover Il libro dei mestieri
Bora Ćosić
Zandonai
2011
9788895538594

“Il libro dei mestieri” dello scrittore serbo Bora Ćosić, classe 1932, venne originariamente pubblicato in Jugoslavia nel 1966. Si tratta di una raccolta di racconti che, per dirla con le parole della prefatrice della bella edizione italiana, Nicole Janigro, “procedono come un work in progress, mettono insieme dati diversi, utensili e attrezzi, montano oggetti simbolo e personaggi pubblici e privati in una sorta di enciclopedia del XX secolo capace di unire l'alto e il basso: due poli che hanno sempre in comune la dimensione umana”. La Janigro ci racconta che questi racconti costituirono, per il loro carattere satirico, bizzarro e grottesco, qualcosa di atipico e di fondamentale per la Jugoslavia dell'epoca, e di decisamente seminale per la successiva narrativa serba e croata.

Si tratta di sketch, frammenti e prose brevi concentrate nel doloroso e delicato decennio degli anni Quaranta del secolo scorso, destinate a raccontare l'assurdità della guerra, della violenza dell'occupazione nazista, della speranza d'una liberazione, dell'eccessiva fede nella rivoluzione, e nel socialismo. Sono fotografie del popolo, delle famiglie e della società dell'epoca: una società falciata e ferita da cambiamenti improvvisi e inattesi, piegata da costrizioni e difficoltà sempre nuove, e tuttavia incredibilmente capace di adattamento e di una strenua resistenza.

“Nonostante gli eroi reali e fittizi dei racconti che lo compongono siano ormai da molto tempo morti” - racconta Bora Ćosić nella postfazione - “questo libro è riuscito a descrivere come per miracolo una lunga parabola, iniziata oltre quarant'anni or sono. Le sue storie sono apparse in diverse versioni, e hanno perduto di volta in volta qualche cosa, come dalle tasche dei pantaloni […]. Forse qualcuno tra i lettori della prima edizione, apparsa nel 1966, se ne sarà accorto”. Non siamo tra quei lettori – ma intanto abbiamo potuto apprezzare, in questa edizione italiana del 2011, la capacità di BC d'essere drammatico e satirico a un tempo, e la sua episodica dedizione al nonsense.

Ad esempio, nel frattempo “Breve storia del nuotare in tempo di guerra”, lo scrittore racconta e forse rivela: “Più tardi capii anche che per scrivere di getto una storia su un qualsiasi argomento è necessario soltanto invecchiare. Come dimostra questo caso, ovvero la storia sul nuoto. Basta solo saper collegare tra loro tanti esempi sconclusionati intorno allo stesso tema, che a sua volta – ed è la cosa peggiore – con questi esempi non ha quasi nulla in comune. Prima pensavo che tutte le cose dovessero essere unite da un nesso qualsiasi, e solo dopo ho scoperto che entrano molto più facilmente in relazione l'una con l'altra se tra di loro non vi è alcuna affinità o apparente connessione” [p.22].

“Il libro dei mestieri” è un quaderno di narrativa ludica e tragica, divertente, scanzonata e strampalata: è un quaderno di narrativa del tempo di guerra, è un quaderno di narrativa d'un adulto che non ha dimenticato d'esser stato un ragazzino che tutto osservava e mandava a memoria, ripromettendosi un giorno di capirlo, di decifrarlo a dovere. Bora Ćosić racconta il mestiere del maschio, per dire, il mestiere dei matti e il mestiere del russo. Racconta l'arte dell'attore in condizioni impossibili, e quella dei sarti nei giorni di guerra. Racconta la difficile impresa di capire come sopravvivere senza denaro e senza pane, e il significato ambiguo della parola “salute” in quegli anni; racconta come l'elettricità aveva cambiato le vite di tutti, e cosa significò tornare alle candele, e cosa vedere i vecchi negozianti distrutti dall'egida del socialismo.

E racconta la fine della guerra e i primi giorni di libertà: e come le persone cominciavano a dedicarsi a tanti mestieri, ritrovandosi senza manco accorgersene a fare “cose in qualche modo simili, se non addirittura uguali”, in certi casi. E questo perché quelli, dice Bora, erano “tempi abbastanza incerti e confusi, eppure io notavo che alcune frasi si ripetevano costantemente. Una di queste era 'Servire il popolo!', espressione comune sia ai militari e ai combattenti, in generale, sia ai camerieri [...]”. Eh già: curiosa coincidenza, e grottesca commistione. Combattenti e camerieri.

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Benedice l'edizione Zandonai una prefazione autoriale scritta appositamente per questa pubblicazione. L'artista racconta quanto ha amato il nostro Paese e il nostro popolo, nel corso degli anni, e confida infine un sogno che ha sempre cullato, sin dal periodo in cui s'era trasferito in Istria: “Dalla mia finestra, a Rovigno, guardo il mare aperto, in direzione di Venezia, ogni volta sperando di scorgere, nell'azzurro dell'orizzonte, il campanile di San Marco. Per quanto i miei amici, gente di mare, tentino di persuadermi che una cosa simile è difficilmente realizzabile, sono convinto che un giorno accadrà”, chiosa.

Un giorno accadrà: del resto, per tanto tempo è accaduto. Con naturalezza assoluta. La stessa naturalezza che spesso si respira nei dialoghi dei personaggi animati e plasmati dalle memorie e dai sentimenti di uno scrittore ribelle, anticonformista e d'avanguardia. Dalla sua finestra di Berlino, adesso, Ćosić deve raccontarci un'epoca nuova. Quella dell'Europa democratica, e finalmente, dio voglia, pienamente libertaria.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Bora Ćosić, (Zagabria, 1932), scrittore serbo. Vive a Berlino.

Bora Ćosić, “Il libro dei mestieri”, Zandonai, Rovereto, 2011. Nota introduttive di Nicole Janigro. Traduzione di Maja Vranjes. Prefazione all'edizione italiana di Bora Ćosić.

Prima edizione: “Priče o zanatima”, 1966.

Gianfranco Franchi, giugno-luglio 2011.

Prima pubblicazione: Lankelot.