Il diavolo a Milano

Il diavolo a Milano Book Cover Il diavolo a Milano
Filippo Tuena
Carte scoperte
2005
9788876390142

“I tram rispettano i tempi di percorrenza e i passeggeri rispettano abitudini e orari. Tutti passano davanti a me. E io li studio. E attendo. Gli astri compiono rivoluzioni, le stelle orbitano sull'asse polare. E sotto la città scorre il Naviglio ricoperto e i rabdomanti tendono la bacchetta meravigliosa, ascoltano le sue vibrazioni e indicano e riconoscono fonti d'acqua, oscuri sentieri sotterranei percorsi da improbabili barche, da origami di carta e illuminati dagli sguardi infuocati dei topi di Milano. Ma sopra, di fronte al mio marciapiedi, lento scorre il fiume della città e io ho tempo per seguire i miei pensieri leggeri” [Tuena, “Diavolo a milano”, p. 29].

1996. L'artista romano Filippo Tuena, quarantatreenne, fresco di trasferimento meneghino, dedica agli amici quiriti, pieni di nostalgia e di comprensibile curiosità, un divertimento a tiratura limitata e circolazione riservata, trecento copie: si chiama “Il diavolo a Milano”, è giocato un po' sulla falsariga del molto ispirato, chimerico “Volo dell'occasione” [1994] ed è un racconto lungo che va serenamente estetizzando – serenamente, si capisce: nei limiti del possibile – una buffa, controllata ma tracimante geminazione di personalità.

Scriveva Gian Paolo Serino, su «Repubblica»: “Fughe e ombre, mistero e zolfo sono gli elementi che l'autore, Filippo Tuena, utilizza per inchiodare alla pagina il lettore. Una storia kafkiana, dai risvolti che ricordano molto da vicino la 'Trilogia di New York' di Paul Auster, ma che ambientata nel dedalo delle vie del centro storico di Milano diventa la metafora di una città dove volti e palazzi nascondono segreti persi in una memoria diventata di 'facciata' [...]”. Sarà.

C'è un uomo che va camminando per le vie e per le strade d'una città appena adottata, e quest'uomo sta soffrendo: c'è qualcuno che lo sta seguendo, c'è qualcuno che lo sta pedinando. È un tizio magro, paurosamente magro; baffetti neri, passo agile e rapido. È tutto naso, un prepotente naso adunco; svicola qua e là con uno spolverino color senape indosso, da cui mai si separa. Evita il sole, è agorafobico, con sé ha sempre un giornale piegato in tasca, e una logora cartella di cuoio. Non parla mai: osserva soltanto. Sembra esistere per stargli appresso: per non dargli pace, tenendosi a distanza. Tuena sospetta sia un timido esattore fiscale. Solo una congettura. Ma poi, tutto a un tratto, l'uomo si dilegua. Filippo Tuena si sente improvvisamente solo. E così decide d'andarlo a cercare. Cercandolo, finirà per scoprire, col dovuto disorientamento, “c'est moi qui m'intéresse”: forse poco altro, e comunque molto a fondo. Aspettandolo, finirà per sognare quattro chiacchiere al Gin Rosa, in piazza san Babila, con un tizio che “nascondeva il piede caprino dentro una sorta di coprizoccoli di nappa nera e lucida. E sopra, indossava un paio di ghette color tortora”. Un tizio pieno di memoria, e di esperienza. Padrone d'un divertente taccuino rosso, pieno di nomi. Ogni tanto quel signore fa un po' di elemosina. Se ne frega dei trasferimenti. Sa sempre dove andare a cercarti. Ha tanta pazienza. Ha tanta storia. Quando appare, fa freddo. E si sente odore di zolfo.

Nei ricordi dell'autore: “Un breve racconto che regalai agli amici appena trasferito a Milano. Una cosa nei modi del 'Volo dell'occasione' ma forse più inquietante. Un libro fuori commercio che mi ha dato tante piccole soddisfazioni, compresa una mitica serata teatrale al Politecnico di Roma con la partecipazione di Amedeo Fago, Silvia Cohen, Francesca Fago, Giovanni Vettorazzo, sfociata poi in una festa danzante” [fonte, sito ufficiale]. Un sabba, a quanto pare. Meglio non indagare.

A latere, per la gioia degli esteti milanesi, come l'intellettuale armeno Giovanni C., elettivo sodale di Tuena, annoto che in questo “Diavolo a Milano” appare un vezzoso catalogo: questo. “Ho comprato una Porsche Targa. Ho chiesto al miglior sarto di Milano abiti confezionati con le migliori vigogne australi, con il più morbido cachemire delle isole britanniche. Ho ordinato camicie a Londra, cravatte a Genova e Napoli, scarpe a Firenze. Per l'estate ho i panama cubani più leggeri e candidi che io ricordi, e fumo pipe inglesi lavorate a mano mentre passeggio sotto il palazzo dello sconosciuto” [p. 47].

E per i vecchi amici capitolini, capitolati, nonostante le sponde argentarie, trascrivo fedelmente queste osservazioni immobiliari: “Siamo tornati a via Solferino. Abbiamo scelto il suo appartamento. Non ho mai visto nulla di più lussuoso. Niente di più prezioso e raffinato delle opere d'arte che possiede. È una casa enorme. Mi avevano detto 'vedrai le case di Milano, nascondono gioielli'. Io non credevo. I saloni si aprono in altri saloni, come se si generassero da soli. Le grandi caminiere di specchi riflettono altri infiniti saloni” [p. 59]. Mica come dalle parti vostre.

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Presto introvabile, “Il Diavolo a Milano” è stato poi ripubblicato dalla Carte Scoperte di Milano, una decina d'anni più tardi, nel 2005, assieme a un altro raro, teatrale balocco tuenio minore, nato per accompagnare l'esecuzione della “Kreisleriana” di Schumann, su richiesta della pianista Maria Pia Carola: si tratta di “Fantasmi di Schumann a Manhattan. Apparizione dei fantasmi di Schumann nel fast-food di Manhattan”. È in questa edizione che il testo rimane facilmente reperibile, oggi, marzo 2013; vale la pena segnalare che è corredata dalle foto del poliedrico antiquario (ex) capitolino e di Stefano Giovannini (New York). “Utilizzai le fotografie che illustrano il racconto per un evento teatrale a Roma, nel febbraio 1997”, puntualizza Tuena nella nota, in appendice. È sempre quella mitica serata teatrale al Politecnico di Roma sfociata poi in una festa danzante. Un sabba, a quanto pare. Meglio non dire.

EDIZIONE ESAMINATA E BREVI NOTE

Filippo Maria Tuena (Roma, 1953), scrittore e antiquario italiano, laureato in Storia dell'Arte alla Sapienza.

Filippo Tuena, “Il diavolo a Milano–Fantasmi di Schumann a Manhattan”, Carte Scoperte, Milano, 2005. Copertina di Filippo Tuena. Fotografie di Filippo Tuena e Stefano Giovannini. ISBN: 9788876390142.

Prima edizione: “Il diavolo a Milano”, Ikonos, 1996.

Approfondimento in rete: Oblique + Wiki it

Gianfranco Franchi, marzo 2013.

Prima pubblicazione: Lankelot.

Presto introvabile, “Il Diavolo a Milano” è stato poi ripubblicato dalla Carte Scoperte di Milano, una decina d’anni più tardi, nel 2005, assieme a un altro raro, teatrale balocco tuenio minore…