Il nome giusto

Il nome giusto Book Cover Il nome giusto
Sergio Garufi
Ponte alle Grazie
2011
9788862203579

Come in un vecchio film di Billy Wilder, a raccontare la propria storia è qualcuno che non c'è più; e come in un gotico giocattolo di Manoj Night Shyamalan, la soluzione del mistero libererà il fantasma dal giogo del nostro presente, nelle ultime battute, lasciando nel lettore la dovuta compassione. “Il nome giusto” (Ponte alle Grazie, pagine 240, euro 16), primo libro di narrativa di Sergio Garufi, già redattore di “Nazione Indiana” e collaboratore di “Liberazione” e “Stilos”, è un'esperienza déjà-vu da parecchi punti di vista, e sul citazionismo gioca a tutto spiano, letterario in primis, confondendo e assemblando Kafka con Tiziano Scarpa, e Mia Cinotti con Borges. Stando a quanto l'autore scrive nei ringraziamenti, siamo di fronte a un “arazzo patchwork”: più semplicemente, invece, direi che siamo di fronte a una raccolta di racconti, di aneddoti, di memorie e di frammenti assemblata con disinvoltura e confezionata come romanzesca impresa.

Stilisticamente, Garufi poggia su una scrittura densissima, a volte davvero ingiustamente pretenziosa, a volte involontariamente satirica, quando si finge popolana e inciampa su scelte lessicali leggermente rétro. Chiaro è, in generale, che quando un capitolo comincia così: “Scotomizzare. È una parola”, allora c'è qualcosa che non è andato per il verso giusto durante l'editing. Peccato, perché sono svarioni del genere che fracassano la lettura, prima rallentandola e poi sospendendola: finiscono per animare un adorcismo.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Sergio Garufi (Milano, 1963) vive da qualche tempo a Roma. Ha collaborato con "Liberazione", "Diario", "Stilos". È stato fra i redattori di Nazione Indiana. Questa è la sua opera prima.

Sergio Garufi, “Il nome giusto”, Ponte Alle Grazie, 2011. Pagine 240, € 16.00.

Approfondimento in rete: Flaneri / La Poesia e lo Spirito / Doppiozero

Gianfranco Franchi, Ottobre 2011.

Scritto per Alfabeta2/Alfalibri, rimasto poi inedito: prima pubblicazione, gianfrancofranchi.com

“Il nome giusto” è un’esperienza déjà-vu da parecchi punti di vista, e sul citazionismo gioca a tutto spiano, letterario in primis, confondendo e assemblando Kafka con Tiziano Scarpa, e Mia Cinotti con Borges…