Vent’anni fa, nel 1998 – quando il letterato trapanese Salvatore Mugno pubblicava, per la piccola Massari Editore, la biografia del povero Rostagno, la situazione era ben differente da oggi: nella nota, in appendice, Mugno doveva osservare che “dopo indagini giudiziarie svariate, talvolta discutibili, spesso poco fruttuose, accompagnate da arresti clamorosi, dolorosi e, chissà, anche fuori di luogo e da inchieste e pubblicazioni giornalistiche non sempre oneste e credibili, il delitto Rostagno rimane irrisolto”. La Corte di Assise ha confermato, nel 2014 e nel 2018, la natura mafiosa dell’omicidio, nel primo e nel secondo grado. Non tutto è chiarito, ma siamo sulla buona strada…