Stravagante, wagneriano e mistico dandy, trascurato dalla letteratura della sua epoca, che forse lo considerava troppo decadente, “troppo musicista per gli scrittori, di troppa letteratura per gli uomini del pentagramma”, Giuseppe Vannicola [1876-1915] è stato un personaggio piuttosto incredibile: tempestivo traduttore di Wilde e di Gide, primo violino nell’orchestra di Arturo Toscanini, alla Scala, per una sola, memorabile stagione…