Da quale epoca esiste la coscienza di un “io meteorologico”, sensibile alla pioggia, alla grandine, alla neve e al vento freddo? E come è mutato, nel corso del tempo, questo tipo di sensibilità? Cosa significa l’ossessione per i bollettini meteorologici? Da quando, all’incirca, la nostra società ha cominciato a nutrirsi quotidianamente di previsioni del tempo, e cosa significa?