San Lorenzo del Pasenatico e uno Zotico istro-romano

Quello di “Zotico” è un mistero istriano antichissimo e profondamente simbolico; forse irresolubile. Nelle scorse settimane, un nostro solerte collaboratore ha sondato, sin qua invano, la gloriosa Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, domandando illuminazioni e spiegazioni in proposito. Possibile che una vicenda così sensibile, amara e nostrana possa andare smarrita? A questo punto vi raccontiamo tutto e vediamo di raccapezzarci in questa controversa vicissitudine domestica istriana e romana di qualche millennio fa. Forse c’è una morale della favola. Vedremo insieme.

Nel vecchio, amabile cartonato illustrato “Istria romantica” [Italo Svevo, 1977], una miscellanea compilata da letterati di tutto rispetto (da Bruno Maier a Guido Miglia), pubblicata a breve distanza dalla borghesona e sofisticata “Trieste romantica”, appare, tra i varii contributi, un passo emozionante e – penso – inspiegabilmente dimenticato riferito a San Lorenzo del Pasenatico.

Sentite qua: “[…] Oltre la porta si allarga la scenografia della piazza, selciata di pietra bianca, chiusa sui lati da alcune case cinquecentesche, e dall’incomparabile eleganza della loggia, addossata alla vetusta basilica. Nell’ombra discreta di quella loggia, numerose epigrafi romane e venete: forse la più curiosa è contenuta in un cippo funerario che certa Valeria Saturnina, da viva, fece erigere per sé e per il premorto marito, Zotico”. 

“Che ‘Zotico’ fosse un nome greco latinizzato, o un aggettivo sostantivato significante proprio ‘ruvido, intrattabile’ non possiamo dirlo. Sta di fatto però che l’iscrizione si chiude con un Bene Maneat: ‘Stia lì dov’è’ che può avere una certa…significazione. Tanto più che il messaggio si completa con le lettere M.D.M.C., che leggiamo: ‘Manibus Diis Memoriae Causa’, ossia ‘Agli Dei infernali perché non lo dimentichino”.

Proprio così. Sin qua “Istria Romantica” [p. 109], che suggerisce una faida coniugale con tanto di laconico e definitivo “stai bene dove stai, zotico”. Domando a voi lettori: cosa ne è di questa lapide? Chi era davvero il povero Zotico da San Lorenzo? Perché meritava questa sorte? Possiamo escludere davvero che sia una burla? E se fosse un sortilegio? Ho provato a parlarne con qualche esule da San Lorenzo, nessuno ha saputo dirmi nemmeno di cosa si trattasse. Perché tanti imbarazzi?

La Società Istriana di Archeologia e Storia Patria ha glissato, pensando forse a una burla, forse a una quisquilia di interesse, al limite, folkloristico o antropologico. Prima di arrendermi, ho interrogato un accademico di chiara fama, schivo filologo classico, estremamente poliglotta e di orgogliosa ascendenza dalmata; in nome del comune sangue e della perduta patria mi ha risposto, grossomodo:

Transkription:

D(is) M(anibus) / Va(leria?) Saturnina / viva fecit / sibi et / Zotico co(n)iugi / b(ene) m(erenti)

Majuskeln:

D M
VA SATVRNINA
VIVA FECIT
SIBI ET
ZOTICO COIVGI
B M

…e ha così chiosato: “L’identificazione di Zotico mi sembra un’impresa di notevole difficoltà; ammesso che al suo tempo da quelle parti fosse un uomo di una certa importanza, è come se fra duemila anni uno trovasse la lapide di un fabbro o di un bottegaio. L’interpretazione della tua fonte è – forse – leggermente fantasiosa. E chissà se la lapide è davvero ancora conservata da qualche parte, per esempio nel luogo descritto, oppure è andata perduta…”

A quel punto ho insistito, come potevo, ma il mio oracolo ha smesso di parlare. La fantasia non ha smesso di galoppare, e prima o poi ne verremo a capo, è nelle cose. Lì, a San Lorenzo del Pasenatico, un poveruomo merita di essere onorato e forse consolato, a distanza di quasi duemila anni, con ben diverse parole. Anche questa è una storia istriana rimossa.

Per tutte le vostre opportune verifiche:

EAGLE: http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?do=book&id_nr=EDR074600

Epigraphische Text-Datenbank: https://edh-www.adw.uni-heidelberg.de/edh/inschrift/HD015317

TRECCANI su ZOTICO (IN GENERE): https://www.treccani.it/vocabolario/zotico/

Gianfranco Franchi, 23 marzo 2021

Prima pubblicazione: pagina fb IRCI