Rudolf Steiner. La sua vita, il suo pensiero

Rudolf Steiner. La sua vita, il suo pensiero Book Cover Rudolf Steiner. La sua vita, il suo pensiero
Bouchet Christian
Età dell'Acquario
2016
9788871367569

Christian Bouchet (1955), studioso dell’opera di Crowley, giornalista e scrittore francese impegnato in politica (sembra allineato a una indecifrabile, caotica nuova destra radicale), non crede né in Dio né nel Diavolo; non crede nei maghi, né nei demoni. Studia “sul campo” tutti i nuovi movimenti spirituali o magici, con la tecnica dell’osservazione partecipante. Questo quanto, con non poche fatiche, si riesce a ricostruire della sua biografia, scandagliando la rete; quanto alla sua bibliografia tradotta in italiano, le Edizioni dell’Acquario hanno pubblicato una sua ricerca sul movimento Wicca, oltre a questa “biografia evoluta” di Rudolf Steiner.

L’ambizione del testo è presto sintetizzata: offrire una visione delle vicende esistenziali e una sintesi del complesso e articolato pensiero steineriano, integrando una opportuna bibliografia per assicurare approfondimento rizomatico. Sembra lineare quindi affermare che il testo non è destinato, nella maniera più assoluta, agli studiosi steineriani, agli antroposofi o ai cultori della Scienza dello Spirito, per i quali l’opera può risultare, al limite, strenna o curiosità bibliofila, o fonte da consultare per la bibliografia contenuta. Si tratta di opera divulgativa e quindi è, idealmente, un primo passo per accostarsi, genericamente e per sommi capi, al pensiero del fondatore dell’Antroposofia; è un delitto pensare d’averne inteso significati e senso per via di questa sintesi, è un peccato non approfondire la sua opera e fermarsi, magari, alla sommaria impressione figliata da queste pagine. Bouchet è un biografo non estraneo alla malignità (cfr. notizie sui matrimoni di Steiner), all’invettiva sintetica e feroce (cfr. pagine sulla Blavatsky) e al sospetto (cfr. dubbi sulla natura della chiaroveggenza di R. Steiner); in questo senso, si può confidare di non avere di fronte una agiografia, né una fonte partigiana: ma nemmeno un’opera imparziale. Del resto, chi scrive non crede nell’imparzialità, la reputa una tendenza e non una condizione plausibile o “reale”. Ciò detto, do per acquisito che il lettore abbia compreso quel che l’attende; rinvio – prima di entrare nel dettaglio dell’opera – alle fertili pagine di Federico Magi sulle influenze filosofiche e sulla filosofia di Steiner, che considero ideale viatico all’antroposofia e intelligente e completo primo compendio. Bouchet scrive, in questo senso, che tra le fonti delle conoscenze di Steiner “(…) ci sono ampi prestiti dalle cosmologie gnostiche, da Jacob Boheme, Emmanuel Swedenborg, Allan Kardec, Helena Petrovna Blavatsky e molti altri” (p. 87), riferendo opportunamente la visione diversa di Simonne Rihouet-Coroze e Raymond Burlotte (p. 87).

Bouchet considera Rudolf Steiner (Krajevec, AUT-UNG, oggi Croazia, 1861 – Dornach, Svizzera 1925) un “riformatore parareligioso”. Di sangue austriaco, insegnante, scrittore e giornalista, umanista per vocazione e non per formazione accademica (abbandonò la facoltà di Ingegneria, imposta dalla famiglia), dopo una giovinezza e una maturità non estranea a vicinanze progressiste e amicizie culturali anarchiche, a trentanove anni cambiò radicalmente rotta, assumendo un ruolo da protagonista nell’occultismo. Studioso entusiasta di Goethe (cfr. opera prima, “Linee fondamentali di una teoria della conoscenza goethiana del mondo”, 1886), curatore delle sue opere scientifiche e infine impiegato per anni nell’Archivio Goethe (progressivamente infelice dell’ambiente, infine polemico con lo spirito della loro ricerca: cfr. “La filosofia della libertà, opera seconda, 1893) fu influenzato da Nietzsche, col quale ebbe rapporto complesso e contrastato; fu molto critico nei confronti della sua produzione ultima, immalinconito dalla sua pazzia, irritato dalla sua corte. Scrisse, nel 1895, “Friedrich Nietzsche: un lottatore contro il suo tempo” – sintesi della sua visione del pensiero del maestro.

Steiner, sin dai sette anni, percepiva “quel che non si vede”: ai suoi occhi, spiega Bouchet, la realtà del mondo spirituale era reale quanto quella sensibile. Le sue prime difficoltà economiche vennero superate – al di là dei primi lavori goethiani – impartendo lezioni private, anche come precettore incaricato; guarendo il ritardo mentale di un allievo, giovanissimo, comincerà a elaborare la sua “pedagogia curativa”. Tra gli incontri fondamentali della prima parte della sua vita, Bouchet evidenzia quello con Felix Koguzki, che gli insegnò il segreto dell’azione delle piante e del loro legame con l’uomo e con il cosmo, e con la poetessa Marie Eugénie delle Grazie, nel cui entourage, contraddistinto da “spiritualità intellettuale”, si discuteva di metempsicosi, Cristo cosmico, tomismo e aristotelismo. Dopo la breve esperienza da direttore di un giornale letterario, ceduto nel 1900, entrerà nel circuito teosofico. La Società Teosofica, fondata dalla “mitomane” (scrive Bouchet) Helena Petrovna Blavatsky, vide l’avvento d’uno straordinario oratore, conferenziere instancabile, fautore d’una difesa dell’occultismo occidentale. Rispetto alla già frammentata struttura teosofica e alla sua tendenza orientalista (cfr. p. 23 e seguenti), contrario alla percezione messianica del loro (provvisoriamente, s’intenda, quel “loro”) Krishnamurti, Steiner veniva considerato apostolo d’un rosacrocianesimo cristico, devoto ai culti misterici antichi: credeva in un ritorno solo eterico del Messia, e non a una sua nuova incarnazione. Giudicava il Mistero del Golgota la chiave del suo tempo, considerava il Cristo come Spirito Solare incarnato, forza fondamentale per la spiritualità dell’uomo, liberatore dal materialismo. E ragione dell’equilibrio tra le forze arimaniche, che pietrificano e schiacciano a terra, e quelle luciferine, che spingono al distacco dalla realtà, e alla presunzione. Steiner pensava che il mondo fosse uscito dal Kali Yuga nel 1879, spiega Bouchet, e che dal 1879 si trovava nell’Era di Michele, principe cosmico dello Spirito.

Dopo varie vicissitudini e prevedibili contrasti in seno all’ambito teosofico, l’inevitabile avvenne: Steiner fondò la Società Antroposofica Universale: Scienza dello Spirito. È una dottrina completa e complessa, fondata sull’uomo (“ritrovare le armonie del cosmo nel corpo umano”, p. 79) e sulla sua libertà. Meditazione e concentrazione quotidiana, su se stessi, considerandosi estranei: nell’intento di liberare il pensiero da sentimenti e volontà, per fondare un pensiero volontà (p. 81). Metempsicosi: “A ogni incarnazione, lo spirito porta con sé quanto ha acquisito nelle esistenze passate, (…) il karma. Il karma, secondo Steiner, non è contrario alla libertà umana, ma è condizione di questa, dal momento che, secondo lui, non è il destino ad agire sull’uomo, ma è l’uomo che agisce in conformità alla legge del suo destino” (p. 84). La missione è spiritualizzare la terra (p. 88), attraverso una pedagogia, una medicina, un’agricoltura e un’azione sociale: non un rinnovamento della religione, che deve avvenire senza intervento diretto dell’antroposofia. In ogni caso una Chiesa esiste, la Comunità dei Cristiani: in Italia non ha mai avuto diffusione sensibile.

Steiner non scrisse più di trenta opere: tenne tuttavia seimila conferenze (circa 21 al mese in 24 anni), spesso trascritte dai suoi fedelissimi. Notevoli – a questo proposito – le impressioni di Kafka relative all’ascolto d’una sua conferenza; Bouchet le riporta fedelmente, assieme a quelle di diversi altri letterati, intellettuali e spiritualisti del tempo, in clausola. In sintesi – evitando d’entrare nel dettaglio della dottrina steineriana, per ovvie ragioni di rispetto, e non dimenticando che si sta scrivendo una recensione d’un libro di Bouchet e non di Steiner – consiglio la lettura ai neofiti, e agli estranei agli studi della spiritualità e dell’esoterismo, a chi si domanda cosa significhi “antroposofia” (pp. 77-78 e ss.): è un discreto primo passo: una fonte da vagliare, consultare e confutare, negli anni, punto per punto. Avvicinandosi, intanto, con cautela e dedizione, al pensiero e alle opere di Rudolf Steiner.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Christian Bouchet (Angers, Maine-et-Loire 1955), laureato in etnologia all’Università di Paris VII, con tesi su vita e opere di Alister Crowley. Dottorato a Paris IV sul Sogno Lucido. È giornalista e scrittore. Attivista politico (nuova estrema destra radicale paneuropea, complessa e difficilmente definibile), è studioso della spiritualità e dei nuovi movimenti religiosi e “magici”.

Christian Bouchet, “Rudolf Steiner – La sua vita, il suo pensiero”, Edizioni L’Età dell’Acquario, Torino, 2007. Contiene bibliografia. Traduzione di Gabriella Tonoli.

Prima edizione: “Qui suis-je? Steiner”, Grez-sur-Loing, 2005.

Gianfranco Franchi, agosto 2007.

Prima pubblicazione: Lankelot.