Immagino che possano esistere due strade diverse, per raccontare un libro macabro come “Le variazioni Reinach”. La prima è tutta curve e discese ripide, e si fonda sui sentimenti: sull’emotività. È una strada torrenziale, prepotente, imprevedibile. È affascinante e cupa, e singolare. La seconda è dritta e frontale, e piena di salite. È una strada fredda, forse addirittura ostile: si fonda sull’umiltà, e sulla profonda coscienza delle difficoltà.