Marte Jacobs

Marte Jacobs Book Cover Marte Jacobs
Tim Krabbé
Elliot Edizioni
2009
9788861928800

Neo-romantico romanzo di Tim Krabbé, artista olandese classe 1943, “Marte Jacobs” è la storia di un grande amore mai nato, e spezzato dal tempo; della rivalità tra due vecchi compagni di scuola, che prendono strade letterarie diverse, uno poeta e l'altro romanziere; del senso della poesia, e della centralità della musa. Chi ama la poesia potrà trovare più di una tenerezza sparsa qua e là. “La poesia non è un mestiere, è una vocazione”, dicono a un tratto al poeta Emile. E lui risponde: “Non è un mestiere, ma nemmeno una vocazione: è un modo d'essere che accetti” (p. 12). E poi scrivere versi “è più bello che scrivere racconti. Più impellente, più preciso” (p. 33). Emile non vuole evolversi, vuole restare fermo alla sua poesia d'adolescenza: una poesia facile. “Ma lo sa quant'è difficile sembrare facili?” (p. 6). Infine, finché scrive versi lui e l'amata Marte stanno insieme: la morte non esiste più.

Questa manciata di campionature dovrebbe servire a orientarvi nello spirito di questo romanzo. La trama è semplicissima: il poeta Emile e il romanziere Willem non sono più amici come quando erano ragazzi. Adesso hanno sessant'anni e una fama decisamente differente. Il poeta è ricordato fondamentalmente per una tenera poesia di gioventù, dedicata a una “giraffina appena nata”, mentre il narratore spopola. Scrive male, ci racconta Emile – narratore – è uno che blatera, riempie le pagine, scrive a vanvera, senza mostrare mai niente (p. 5), mettendosi sempre davanti a tutto. E tuttavia Emile continua a leggerlo. Perchè? Perchè aspetta, da anni, di ritrovare frammenti letterari dedicati alla sua amata Marte, che Willem gli aveva portato via. Lei che Willem aveva avuto. Lei che qualche giorno dopo, misteriosamente, si era suicidata. Finalmente, come scoprirete, potrà leggerli.

Emile ricorda il primo incontro con lei, con grande tenerezza, e racconta di quell'amore impossibile tra un adolescente e una bambina; e dei vaghi dialoghi tra di loro, e dei tentativi, nel tempo, negli anni, di avvicinarsi, di ritrovare un contatto, di parlarsi. Lui ha fissa in mente l'immagine di lei, bionda, che gioca a calcio, “gambe lunghe come steli di fiammiferi snodati (…), così leggera da inciampare nelle sue stesse velenose finte e cadere a terra” (p. 17). Quell'immagine ispira i suoi primi versi – rimarranno i migliori in assoluto – e stabilisce le premesse per un rapporto d'adorazione tra lui e la sua segreta musa. Man mano, l'incanto ritorna. Al termine della narrazione, quando abbiamo accompagnato il poeta e la musa bambina, diventata giovane donna, alla fine del viaggio – con lei che sceglie l'altro, e poco dopo se ne va – accade qualcosa di gentile, di magico e di impossibile. Che svela il senso della scrittura, e della memoria di quanto intensa e stupenda è stata la giovinezza, e quanto totalizzante nel sentimento d'amore, d'odio, d'appartenenza, di riserbo, di rivalità.

Probabilmente il romanzo più tenero degli ultimi anni; senza dubbio destinato a fama internazionale post traduzione cinematografica. Arriverà, è nelle cose; già è accaduto per “The Vanishing” (“La scomparsa”) nei primi anni Novanta.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Tim Krabbé (Amsterdam, 1943), giornalista e scrittore olandese, ex campione di scacchi. In italiano sono apparsi “Scomparsa” (1993), “La grotta” (2003) e “La corsa” (2006).

Tim Krabbé, “Marte Jacobs”, Elliot, Roma 2009. Traduzione di Franco Paris. Copertina di Maurizio Ceccato. Collana Raggi.

Prima edizione: “Marte Jacobs”, 2007.

Gianfranco Franchi, ottobre 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.