L’uomo che scrive sull’acqua “aiuto”

L'uomo che scrive sull'acqua "aiuto" Book Cover L'uomo che scrive sull'acqua "aiuto"
Simone Consorti
Baldini & Castoldi
1999
9788880897057

“Penso che scrivere sia una strana attività solitaria. Sei terribilmente solo, sei talmente terribilmente solo che ti rivolgi a una folla, scrivendo. Il fatto è che, parlare ad una folla, è l'ultima cosa di cui avrei bisogno; quello che, invece, sto cercando, è il modo migliore e più silenzioso per rivolgermi a qualche persona, quelle sole verso cui mi sento in colpa. In ogni caso, ogni volta che ho provato a comunicare con una singola persona, attraverso lo scrivere, mi sono dovuto fermare, davanti all'impalpabilità della cosa” (Consorti, “L'uomo che scrive sull'acqua 'aiuto”, p. 229)

Ipocondriaco, malato della sindrome dello scrittore esordiente (essere letto: essere pubblicato. Intanto, seppellire i vecchi libri; o riassemblarli in uno soltanto. Questo), ossessionato dal confronto con le icone artistiche maudit (“Sono più vecchio di James Dean (…) e tra tredici mesi supererò anche Luigi Tenco. Probabilmente, ho tutte le carte in regola per scavalcare Byron”, p. 12), Simone Sposini è il protagonista del primo dei tre frammenti che compongono l'opera prima di Simone Consorti (Roma, 1973) pubblicata da Baldini & Castoldi nel 1999.

“L'uomo che scrive sull'acqua 'aiuto” è una raccolta di tre racconti lunghi che è stata proposta, a suo tempo, come romanzo. Un romanzo (tendenzialmente) dialogico giocato per sketch: è come una gigantesca serie di strisce d'un fumetto, complete, nella prima parte, di memorie dell'esame di scuola guida, dell'abbandono della ex, dei sogni tennistici, di stravaganti episodi d'adolescenza; nella seconda, di esperienze londinesi giovanili, giovaniliste e poco incisive; nella terza, di memorie universitarie (autobiografiche: tesi sui lapsus in Prandello), pubblicitarie alitaliote (adesso assumono altro valore) e di sopravvivenza domestica (“butta le cartacce”).

Il protagonista potrebbe essere un para-Nanni Moretti di “Ecce Bombo”: soltanto, felicemente deideologizzato. Nevrastenico e grottesco, “rimbambinito” (p. 210) appassionato di tennis (idolo assoluto: John McEnroe) e invasore delle radio capitoline – preferibilmente di notte – e con un debole per i personaggi sbagliati (p. 51), scrive per recuperare il tempo perduto, per ritrovare intensità e consapevolezza, per non ammettere la distanza, lo scollamento, tra quotidianità e astrazione intellettuale. Crede che non ci sia niente di “terribilmente doloroso nel dolore né di atrocemente deludente in una delusione” (pp. 67-68): è la noia che va ad angosciarlo, quotidianamente. La noia combatte: creando.

L'opera, ambientata in buona parte, parrebbe, a Roma (cfr. prime battute), è strutturata in tre parti, sconnesse e frammentarie: “Mi fa male il fisico” (gennaio 1998), “Mercy of a rude dream” (Londra 1997), “L'uomo che scrive sull'acqua aiuto” (gennaio 1996). L'esordio di Consorti, oggi professore nelle scuole di Pomezia, è un'opera giovanile e giovanilistica con sprazzi di discreta letterarietà, scivoloni nel fumetto e una pericolosa renitenza alla linearità – sia narrativa che strutturale. Se avessi scritto questo articolo 10 anni fa, quando per la prima volta ho letto il libro, avrei aggiunto: Consorti ha un futuro come autore di novelle e di racconti, il respiro del romanziere manca del tutto. Recentemente, Hacca ha pubblicato “In fuga dalla scuola e verso il mondo”: un romanzo. Non vi nascondo una certa curiosità. Sarei felice d'essere spiazzato.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Simone Consorti (Roma, 1973), letterato e scrittore italiano. Laureato in Lettere con una tesi sui lapsus freudiani in Pirandello, insegna a Pomezia. Ha esordito pubblicando “L'uomo che scrive sull'acqua aiuto” per Baldini nel 1999 (Premio Letterario Euroclub Linus 1999).

Simone Consorti, “L'uomo che scrive sull'acqua 'aiuto'”, Baldini & Castoldi, Milano 1999. Collana “Romanzi e racconti”, 170.

Gianfranco Franchi, giugno 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.

Un romanzo (tendenzialmente) dialogico giocato per sketch: è come una gigantesca serie di strisce d’un fumetto…