Luigi Walter Moretti, Casa delle Armi nel Foro Mussolini a Roma. 1933-1938

Luigi Walter Moretti. Casa delle Armi nel Foro Mussolini a Roma. 1933-1938 Book Cover Luigi Walter Moretti. Casa delle Armi nel Foro Mussolini a Roma. 1933-1938
Mario Ferrari
Ilios
2014
9788890802447

Le opere d'epoca fascista dell'architetto Moretti (1907-1973), "classico moderno" e non razionalista, ferite da una damnatiomemoriae tutta ideologica, sono tornate negli ultimi anni al centro del dibattito, complici la mostra "Spazio" presso il Museo delle Arti per il XXI secolo e il convegno "Luigi Moretti architetto del Novecento" tenuto presso Valle Giulia nel settembre scorso. Il saggio "Luigi Moretti. Casa delle Armi nel Foro Mussolini a Roma. 1933-1937" (Ilios, 112 pp., euro 8), firmato dal professor Mario Ferrari, è tutto dedicato all'analisi della sua "Casa delle Armi", originariamente nata come "Casa del Balilla sperimentale", quindi come "Accademia della Scherma".

La vicenda dell'edificio, ("il più moderno tra gli edifici dell'Opera Nazionale Balilla") è caratterizzata da vicissitudini rocambolesche: non entrò mai pienamente in funzione, "nascendo morto"; fu dimenticato sino agli anni Ottanta quando venne riadattato (nelle parole di Ferrari, si trattò di una "indecente devastazione") ad aula bunker per i processi al terrorismo. Oggi è tornato di proprietà del CONI, per essere forse "ripristinato": il rischio è che cada vittima degli stessi sbagli figli del "restauro del moderno" che hanno alterato l'identità e l'essenza della vecchia Casa della Gioventù di Trastevere.

Moretti cominciò a lavorare alla Casa del Balilla Sperimentale nel 1933, alle spalle un'ottima esperienza acquisita nell'ufficio tecnico dell'Opera Nazionale Balilla. L'edificio andava a costituire l'accesso meridionale al complesso in costruzione; inaugurato nell'aprile 1936, venne completato nel 1937 con l'apposizione della statua del "balilla moschettiere in marcia", opera di Aroldo Bellini. La Casa delle Armi nasceva per ospitare i circa trecento Accademisti del Corso biennale di Scherma, gli allievi dell'Accademia di Musica e quelli dell'Accademia di Nuoto. Poteva ospitare cerimonie, ricevimenti, riunioni, esposizioni; era strutturata in due ali, ideale complemento alla nuova Accademia di Educazione Fisica di Del Debbio. Era sia palestra che biblioteca: questa sua incredibile duttilità s'è rivelata, paradossalmente, il suo limite: quasi si trattasse di un edificio né carne né pesce, senz'anima e senza funzione precisa. Oggi – scrive Ferrari – "giace a prendere la polvere come un esperimento mancato nello studio di uno scienziato". Plinio Marconi, in "Architettura" numero XVI del 1937, commentava, lirico: "Originale e fondamentalmente contenuta è nel suo insieme la composizione della Casa d'Armi: in essa fermentano droghe delicate, che ne costituiscono il pregio particolare, ma nel cui uso converrà all'architetto essere nell'avvenire piuttosto guardingo".

Merito di questa piccola edizione illustrata e bilingue (ita-eng) della neonata Ilios di Bari è raccontarne genesi, segreti, storia e sorte con intelligenza, discreta accessibilità e un pizzico di romanticismo: tornare a guardare le foto d'epoca, scattate da Vasari, fa tutto un altro effetto. La sensazione è che quello della Casa delle Armi sia stato il sogno sperimentale e coraggioso di un architetto giovane e talentuoso, franato, assieme al regime, quando nella polvere quando nell'incomprensione. Vale la pena ricordare, infine, che come da prassi nell'ONB (a lungo presieduta da Renato Ricci), diversi artisti avevano ornato e decorato parti dell'edificio: Mario Ferrari ricorda che Aliventi aveva decorato il soffitto della biblioteca con un bassorilievo celebrativo, Canevari aveva disegnato il volo di Icaro con la tecnica del mosaico sul prospetto della biblioteca, Capizzano aveva affrescato il vano della scala elicoidale, Bellini scolpito statue ospitate nel parco della Casa delle Armi, l'architetto Moretti aveva animato un mosaico dedicato alla scherma. La collaborazione tra artisti e architetti, sopravvissuta al fascismo sotto forma di "quota parte del costo dell'edificio da destinare ad opere d'arte", ha formato generazioni di artisti d'avanguardia. Un patrimonio tutto italiano da non dimenticare mai.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Mario Ferrari (Bari, 1967), architetto e scrittore italiano. Insegna presso le Facoltà di Architettura di Firenze e Reggio Calabria. Ha pubblicato “Il progetto urbano in Italia” (Alinea, 2005).

Mario Ferrari, "Luigi Moretti. Casa delle Armi nel Foro Mussolini a Roma 1933 - 1937”, Ilios, Bari 2010. Edizione in due lingue. In appendice, fonti bibliografiche.

Prima edizione: 2008.

Gianfranco Franchi, maggio 2010.

Prima pubblicazione cartacea dell'articolo, con qualche minima variazione: Il Secolo d'Italia, 27 maggio 2010, pagine 8, 9. A ruota, Lankelot.