Lago negro

Lago negro Book Cover Lago negro
Andrea Di Consoli
L'Ancora del Mediterraneo
2005
9788883251764

Esordio in narrativa di Andrea Di Consoli, letterato lucano classe 1976, “Lago negro” (2005) è una raccolta di venti racconti caratterizzati da quattro aspetti principe: il dramma dell'emigrazione, assimilato alla narrazione o alla trasfigurazione della vita nel meridione, dei legami famigliari e amicali; il sesso e l'appartenenza a una donna, qui regolarmente massacrata da paure di tradimenti, da giochi a tre, da violenze e incomprensioni; la morte e le malattie, sempre sullo sfondo, quando spettri del passato, quando plausibili e prossime, quando ipotesi agghiaccianti (anche dopo il sesso); infine, la solitudine e l'esistenzialismo. È curioso che il calcio, oppio nazionale, pur apparendo in due contesti differenti (“Italia '90” e l'epilogo, omaggio e amarcord della Salernitana in Serie A) si accompagni ad aspetti morbosi, malati e dolorosi; quando a episodi omoerotici rimossi o quasi (rifiutati senza dubbio), quando a morte violenta di un gruppo di amici (tifosi). Nemmeno nel calcio c'è gioia, o catarsi. Niente si sprigiona senza trascinarsi dietro l'ombra della notte, l'odore del male.

Si tratta di una raccolta chiaramente prodromica alle successive, robuste e seducenti opere narrative (cfr. almeno “La curva della notte”), carica di quelle tematiche protagoniste assolute delle riuscite raccolte di poesia (micidiale la potenza de “La navigazione del Po”) e sintesi d'una commistione tra lingua letteraria e dialetto che spinge a ribadire che nella scrittura di Di Consoli il territorio sarà sempre felice fonte d'ispirazione, e sempre fedele sarà il suo canto delle origini. Qualche parola su una mia personale scelta di racconti. Morte protagonista nel primo pezzo: “Shakespeare”, storia d'un'estate che ti cambia la vita, perché una generazione non capisce mai lentamente come stare al mondo – come approcciarsi al mondo: “Tutto questo non succede mai in anni, in decenni, ma in mesi, settimane. Era estate e imparammo che c'era un meccanismo preciso, e pure che non c'era soluzione ai più grandi problemi del mondo” (p. 7). Il narratore capisce perché scopre la morte – la morte che sta per arrivare, per un brutto male. Adesso ha capito che la vita è fare del bene a sé stessi, non agli altri, e sogna soltanto di poter essere accompagnato alla morte come in un luogo, da suo papà, in macchina. Per essere spinto, con disperata naturalezza, dal padre nel burrone della fine di tutto: quel padre che forse conosceva le grandi opere della letteratura del mondo, ma non voleva parlarne a nessuno, fiero dei suoi silenzi.

Solitudine fonte d'ispirazione nel quinto pezzo, “La pagliacciata”, interno giorno solipsista di un povero professore onanista e pronto a farsi donna pur di essere amato; nel settimo, “Si potrebbe andare avanti all'infinito”, elegia alla Spoon River di emigrati meridionali e delle loro precarie e dolorose esistenze; primo tra loro, un intellettuale rivoluzionario, lettore furibondo, che abbandona il paese per cercare fortuna a Roma. Decimo, “Tregua”, interno giorno intimista ed esistenzialista in una famiglia che s'appresta a vedere il maschio primogenito emigrante. Nell'ottavo, male di vivere per un padre assente (“Le cose che mancano”), galeotto: una madre e un figlio soffrono per il vuoto d'una figura forte di riferimento.

Sesso rovente e amori finiti nel secondo, terzo, quarto e sesto racconto almeno, con richiami molteplici nelle ultime battute dell'opera. “Notti alla badia”: Salerno, spaccato della decadenza d'una famiglia borghese; la figlia gioca a fare l'adolescente a quarant'anni pieni, col narratore poco più che ventenne. Sarà un'estate focosa e breve d'un amorazzo consumato nei parcheggi e di fronte ai vecchi terreni della famiglia di lei, nell'imbarazzante presenza di suo fratello morto – una storia impossibile terminata proprio quando stava per diventare ufficiale, a Roma, nella Roma bene.

“Ossigeno”: Palinuro, Tommaso e Sonia sulla spiaggia. Giochi erotici: sodomia, menàge a trois – allegoria d'una storia che sta morendo e muore nel modo peggiore, con la donna che si consegna a un altro: intanto, altrove, marinai russi stanno morendo per la fine dell'ossigeno in un incidente, negli abissi: ADC medita, “Bisogna imparare che non ci deve mai essere troppa disperazione quando si arriva alla fine” (p. 32).

“Gravidanza”: Loris e Silvana vivono una crisi di appartenenza; la passione non manca, intanto s'intravede un rivale in ogni maschio che incrociano. Un rivale che può diventare compagno d'un gioco; magari per festeggiare il bambino che stanno per avere, in una sensuale avventura a tre. Avventura a tre mancata in “Una serata particolare”: rottura dell'equilibrio di una coppia per la paura di un fantasmatico terzo, per la gelosia irreparabile del narratore, per lo scherzo di cattivo gusto che la sua Marella gli combina in un parcheggio. Rottura macchiata da un omicidio, post crisi, in “Delitto a Castelvolturno”, 14° prova.

Omosessualità infantile e adolescenziale, come s'accennava in apertura, in “Italia '90”, dodicesimo racconto; maschia lotta tradotta in maschia scoperta del sesso, con insensate e bambinesche paure per le malattie a mascherare il senso di colpa per l'accaduto.

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Una manciata d'anni ancora e ameremo il primo romanzo di ADC: “Il padre degli animali”. “Lago Negro” rimane il promettente e singultico esordio di un letterato di classe; non soltanto una chicca per gli aficionado della scrittura dell'artista lucano. “Mi piacerebbe vedere mio padre raccogliersi in una maschera tragica e recitare al pubblico il suo profondo male di vivere. Mi sono infilato nella letteratura per raccontare la sua storia e ficcarla nelle teste delle persone che magari non sanno cos'è l'umiliazione e il silenzio” (p. 8).

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Andrea Di Consoli (Zurigo, 1976), giornalista, poeta, saggista e narratore lucano. Vive e lavora a Roma; lavora come consulente editoriale. Collabora o ha collaborato con programmi radiotelevisivi della RAI, con “L’Avanti!”, “L’Unità”, “Il Messaggero”, “Il Riformista”.

Andrea Di Consoli, “Lago negro”, L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2005. Collana Odisseo.

Gianfranco Franchi, aprile 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.