La fabbrica di cioccolato

La fabbrica di cioccolato Book Cover La fabbrica di cioccolato
Roald Dahl
Salani
1994
9788877823441

“La fabbrica di cioccolato” è stato il secondo romanzo per bambini dello scrittore anglo-norvegese Roald Dahl. L’ispirazione proveniva da un momento ben preciso del suo passato: trentacinque anni prima della pubblicazione del libro (1964), accanto al collegio in cui studiava, era sorta una fabbrica di cioccolato che si serviva degli studenti come “assaggiatori”. Il giovane Dahl doveva avere parecchio appetito, e una fantasia inesauribile. Questo libro è un appetitoso tributo all’immaginazione pura. E ad un vizio innocuo. Una deliziosa favola che non potrà che divertire ed emozionare e stupire. Perché vivere, a volte, è tempo rubato al dovere di leggere, e di sognare. E a chi sa creare universi e regalare sorrisi e divertire e rapire ogni pensiero non dobbiamo stancarci d’essere riconoscenti.

Charlie Bucket è un bambino figlio d’una famiglia molto povera. Vive in una piccola casetta di legno alla periferia della città, coi quattro nonni e con i suoi genitori. Soltanto il padre lavora: il magro stipendio è quello d’un operaio d’un’industria di dentifrici. In questa casetta ci sono due camere da letto, ma di letto ce n’è uno solo: le due coppie di nonni dormono ognuna ad un capo del letto, mentre Charlie e i suoi s’accontentano di distendere la carcassa su un materasso buttato in terra.

L’alimentazione non è meno spartana: pane e margarina a colazione, cavoli a pranzo e zuppa di cavoli a cena. La domenica, doppia razione. Charlie ha fame. E ha un punto debole: il cioccolato.

Può riceverne soltanto nel giorno del suo compleanno – si gode la sua tavoletta a piccoli morsi, facendola durare un mese intero. Intanto, la mira e la rimira, quasi per accertarsi che sia vera, e che sia davvero tutta sua. Il destino ha preteso che di fronte alla casetta di legno della famiglia Bucket si trovasse la più grande fabbrica di cioccolato del mondo: è la fabbrica del più geniale inventore di cioccolata e dolciumi del pianeta – Willy Wonka.

È cinquanta volte più grande di qualsiasi fabbrica del mondo. Il profumo di cioccolato si sente per mezzo miglio, nell’isolato. Ed è il profumo d’un cioccolato ogni volta diverso. Willy Wonka ha inventato almeno duecento, meravigliose combinazioni. È un mago.

La vita, in casa Bucket, non è facile; ma la famiglia è davvero unita. Le avversità e i rovesci del destino hanno forgiato un’alleanza e una solidarietà che niente può fondere. È una famiglia che adora conversare. I nonni, che ronfano come gatti per tutto il giorno, la sera raccontano storie al nipotino; tornano giovani, non appena s’accorgono che Charlie è felice di stare accanto a loro. E la storia che preferiscono raccontare è quella di Willy Wonka.

Charlie, che di cioccolata va matto, non resiste e lascia che raccontino ancora e ancora; e raccontano di quel gelato che rimaneva freddo pur restando sotto il sole per ore e ore, e del famoso principe indiano Pondicherry, che aveva ordinato a Willy Wonka di costruirgli un palazzo tutto di cioccolata; Wonka, senza colpo ferire, aveva tirato su un castello di cento stanze, tutte di cioccolato al latte e di cioccolato fondente…ma il mistero più grande rimaneva quello degli operai della fabbrica. Molto tempo prima, Wonka aveva dovuto licenziare i suoi mille dipendenti per evitare che tra loro s’infiltrassero ancora spie della concorrenza: da quel giorno, nessuno di loro era mai più rientrato nella fabbrica. E il padrone non ne era più uscito. Dall’esterno, chi avesse guardato attraverso le vetrate avrebbe potuto intravedere soltanto le ombre di un nutritissimo gruppo di sconosciuti e segretissimi nuovi operai: nessuno sapeva spiegare chi essi fossero. Si diceva fossero molto piccoli, alti quanto il ginocchio d’un nonno.

Charlie ascolta e rimane a bocca aperta. Intanto, s’avvicina il suo compleanno. La notizia più bella è che potrà sognare qualcosa di diverso dal solito. Willy Wonka ha annunciato, su tutti i giornali, d’aver finalmente deciso d’aprire la fabbrica al pubblico. Ma si tratterà d’un pubblico ristrettissimo. Cinque bambini, scelti dalla Sorte: chi troverà uno dei cinque biglietti d’oro, all’interno d’una delle centinaia di migliaia di tavolette Wonka in commercio in tutto il pianeta, potrà sciogliere il meraviglioso arcano della fabbrica più dolce dell’universo e verrà premiato con una scorta di cioccolato e di dolciumi per tutta la vita.

Charlie sa che avrà almeno una possibilità. Soltanto una settimana, e sarà il suo compleanno… Passano i giorni, e la televisione comincia ad annunciare i primi fortunati vincitori. Tutte creature detestabili e viziatissime. Sembra proprio che non esista giustizia, al mondo, quando per primo viene estratto il grassissimo Augustus Gloop. Marmocchio mostruosamente avido di cioccolata, dichiara d’avere un unico hobby: mangiare.

E che dire di Veruca Salt, viziata mocciosa d’una famiglia ricchissima, che è stata accontentata da un papà che pur di aiutarla a vincere ha comprato migliaia e migliaia di tavolette di cioccolate, scartate dalle operaie della sua fabbrica di noccioline? È un duro colpo per Charlie. Nemmeno può identificarsi nel terzo vincitore: Violetta Beaugarde, ragazzina che campa ciancicando una gomma da masticare. Soltanto una. Da tre mesi. Record del mondo.

Del quarto non ne parliamo. Mike Tivù è un mostro catodico. Campa incollato allo schermo, nutrendosi di telefilm. Ha diciotto armi giocattolo addosso. Una più stupida dell’altra. Tutte figlie della televisione.

A questo punto, la sorte deve scegliere soltanto un bambino…ma la tradizionale cioccolata del compleanno di Charlie (un cioccocremolato delizia Wonka al triplo supergusto) non è quella giusta. E neppure quella che gli regala, di nascosto, uno dei suoi nonni, privandosi del suo tesoro: sei pence.

È inverno. Fa sempre più freddo, nella casetta di legno. E la famiglia Bucket ha sempre più fame. Il papà di Charlie è stato licenziato, e adesso va a spalare la neve per le strade per comprare almeno qualcosa da mangiare. Charlie rinuncia alla sua parte per non far deperire i nonni, e intanto mangia l’odore della fabbrica di Willy Wonka. Finché un giorno, mentre cammina per la strada, incredulo non s’accorge d’un doblone nascosto nella nebbia. È una mezza sterlina. Portarla a casa o comprarsi almeno una tavoletta di cioccolata?

Charlie ha tanta fame…l’amletico dubbio si risolve di fronte al bancone d’un negozio. Prima scarta una tavoletta. Poi una seconda. È quella giusta. È Charlie l’ultimo dei bambini fortunati. Vedrà la fabbrica del cioccolato più grande del mondo. Assieme a un accompagnatore: un nonno.  L’appuntamento è per il giorno successivo…

Willy Wonka si presenta ai cancelli della fabbrica, per accogliere gli ospiti, dopo anni di segregazione e di riservatezza totale. La stampa di tutto il mondo è in estasi. Wonka è davvero uno strano figuro: ha una grande tuba nera in testa, una giacca a coda di rondine, di velluto color prugna. Ha qualche problema ad abbinare i colori: ha scelto pantaloni verde bottiglia. S’appoggia ad un bastone dal manico d’oro. E ha il pizzetto, come un satiro.

Subito congeda i giornalisti e le televisioni: e s’avvia con i cinque bambini, assieme ai loro accompagnatori, attraverso una grande porta rossa.  È il paradiso dei profumi ad annunciare l’ingresso nella favolosa fabbrica del cioccolato…gli ospiti avanzano per un numero infinito di corridoi, ed è come se stessero esplorando un’immensa tana d’un coniglio, fino alle più remote profondità della Terra…finalmente, appare la Stanza della Cioccolata.

C’è una valle sterminata. Prati verdissimi. Un fiume, e una cascata. Nel fiume scorre cioccolata della massima qualità. I cespugli sono commestibili: erba di zucchero mentolato. E un intero popolo di homunculi, i canterini e imprevedibili Umpa-Lumpa, ghiottissimi di cacao, s’affannano a creare sempre nuove meraviglie…

Fermiamoci a questo punto, per rispetto a tutti quei lettori bambini che ancora non hanno letto il libro. Sappiate solo che la giustizia esiste, e la ricompensa per chi è sempre stato generoso e gentile può essere davvero sconfinata. E non dimenticatevi di navigare, assieme a Charlie, sullo yacht vichingo di Willy Wonka, ricavato da una gigantesca caramella; e preparatevi ad assistere a incredibili metamorfosi e a favolose invenzioni. Qualcosa come i cuscini commestibili di zucchero filato, ad esempio. O le bibite gassatissime da volo. E non disturbate quegli scoiattoli, mentre lavorano con le loro brave noci. Fossi in voi, non m’intrufolerei in quella stanza…

Scrivo nel dicembre 2004, sognando ad occhi aperti quel che Tim Burton e Johnny Depp (futuro Willy Wonka) regaleranno agli spettatori del loro prossimo film. Mi diverte pensare che l’amore per la cioccolata, nel mondo, possa conoscerà una nuova apoteosi. Mi piace illudermi che questo libro insegnerà ad essere più generosi. So per certo che tutti torneremo, con intatta meraviglia, alla lettura d’una delle più ghiotte favole del Novecento.

Scritta da un vero gigante norvegese, per i bambini di tutto il pianeta. E di tutte le età.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Roald Dahl (Llandaff, Wales, 1916 – Oxford, England, 1990), scrittore e favolista inglese, di sangue e cultura norvegese. Fu pilota della RAF nella Seconda Guerra Mondiale.

Roald Dahl, “La fabbrica di cioccolato”, Salani, Milano 1988. Illustrazioni di Quentin Blake. Traduzione di Riccardo Duranti.

Prima edizione: “Charlie and the Chocolate Factory”, Usa, 1964.

Prima traduzione cinematografica: “Willy Wonka and the Chocolate Factory”, di Mel Stuart, con Gene Wilder (1971).

Approfondimento in rete: Sito Ufficiale / Roald Dahl Fans

Gianfranco Franchi, novembre del 2004.

Prima pubblicazione: Lankelot.

The adult is the enemy of the child because of the awful process of civilizing this thing that when it is born is an animal with no manners, no moral sense at all” (Roald Dahl).

Una deliziosa favola che non potrà che divertire ed emozionare e stupire.