Il naso di un notaio

Il naso di un notaio Book Cover Il naso di un notaio
Edmond About
Lupetti
2008
9788883912306

Massimo Rizzardini restituisce una nuova opera letteraria rimossa al pubblico italiano: rigenera – è il caso di dirlo – un improbabile romanzo breve di Edmond François Valentin About, giornalista e scrittore francese (1828-1885) ispirato ai progressi della scienza ottocentesca; sostiene sia il romanzo della rinoplastica, integra in appendice uno scritto monumentale (“La realtà è più stravagante della fantasia: la rinoplastica tra antichità e Rinascimento”) e lo pubblica nella migliore stravaganza editoriale italiana degli ultimi dieci anni, la collana “I Rimossi” di Lupetti, come quarta uscita. Aveva senso recuperare “Il naso di un notaio” di Edmond About?

Allora: la confezione proposta – si parte dalle suggestioni di Campanella sul legame tra il donatore e l’individuo trapiantato: può sopravvivere la pelle di chi ha perduto la vita, in un nuovo corpo – giustifica in pieno l’apparente e commercialmente suicida bizzarria editoriale. In realtà, chi viene dal liceo classico come il vostro povero redattore legge questo romanzo breve e pensa: è la grottesca storia di un ricco notaio che perde il naso durante un duello; il nuovo naso viene trapiantato grazie alla disponibilità di un suo bracciante; la sorte del suo naso dipende dalle vicissitudini esistenziali di questo (molto odiato) servitore, negli anni. Quando lo scaccia, esausto per la dipendenza dal dipendente, perde il naso. Irreparabilmente. Cosa mi ricorda? Il celeberrimo apologo di Menenio Agrippa.

"Olim humani artus, cum ventrem otiosum cernerent, ab eo discordarunt, conspiraruntque ne manus ad os cibum ferrent, nec os acciperet datum, nec dentes conficerent. At dum ventrem domare volunt, ipsi quoque defecerunt, totumque corpus ad extremam tabem venit: inde apparuit ventris haud segne ministerium esse, eumque acceptos cibos per omnia membra disserere, et cum eo in gratiam redierunt. Sic senatus et populus quasi unum corpus discordia pereunt concordia valent." (Liv. II, 32).

La morale della storia, molto semplicemente, è tutta qui: “Il naso di un notaio” è un divertissement favolistico sulle relazioni tra servo e padrone. About è abbastanza erudito da poter integrare, in questo scolastico contesto, pagine di particolare interesse relative alle tradizioni di rinoplastica francese, indiana e italiana, assicurando al geniale curatore italiano postero l’opportunità di scandagliare questa pure non irrilevante branca della chirurgia. Non irrilevante soprattutto nei millenni estranei alle armi da fuoco: la mutilazione del naso non era così insolita, e la questione estetica poteva avere più o meno diversa centralità a seconda della sensibilità e dello status dell’individuo. Le soluzioni, come leggerete nel monumentale saggetto di Rizzardini, erano varie, cervellotiche e difformi.

Nel libro si respira un clima satirico – tenete presente che l’opera è del 1862 – che tende a osservare la realtà del notaio non senza stigmatizzare certe sue posizioni: è un nostalgico dell’Ancient Regime; reazionario patologico, erede di una dinastia di notai, ricco e viveur, si trova sfidato a duello da un turco per averlo colpito al naso. Colpa d’una donna. E dei turchi, per intenderci, sostiene: “C’è del buono dopo tutto anche tra quella gente là” (p. 15).

Noi italiani siamo ricordati come “popolo ingrato che ha avuto la sfrontatezza di cacciare i suoi legittimi padroni” (p. 35), pur ribadendo stima nei confronti della nostra scienza. Il notaio si prende gioco del povero contadino dell’Alvernia per la sua paradigmatica stupidità e semplicità; per la sua difettosa pronuncia del francese; per la sua inguaribile bonomia, e per la sua bontà. Che proprio a un elegante e belloccio notaio capiti in sorte di dover dipendere da questa sua antitesi è l’esilarante giochino del libro: passano un mese incollati come siamesi, per la ricostruzione della pelle del naso del mutilato ricco, e nel tempo si ritrovano a incrociarsi perché quando la vita del contadino va male – dissoluto e crapulone, spende capitali e brucia lavori – il protagonista si ritrova a essere costretto a una vita dimessa e solitaria, in attesa che il naso si sgonfi o riprenda almeno il suo colore.

Varrebbe la pena comparare questo romanzo con il recente piccolo capolavoro del francese Marc Dugain, “La chambre des officiers” (1998): perché quella che in About è una lettura divertita del dramma di un uomo sfigurato – divertita, perché favolistico-politica, ribadiamolo – nello scrittore di nascita senegalese diventa invece la triste allegoria della perdita dell’identità: d’una generazione che va a combattere in guerra, e d’un uomo che perde bellezza, fascino e una parte di sé, definitivamente. E si ritrova a vivere armoniosamente solo e soltanto tra i suoi nuovi simili: e quando torna a impossessarsi del suo passato nulla è più come prima, né nei sentimenti, né nelle prospettive professionali, né nel riconoscimento sociale. Il notaio di About è ben consapevole di tutto questo: smania per recuperare quanto prima il suo naso, perde un matrimonio quando si ritrova nuovamente mutilato, e si direbbe cosciente della pessima accoglienza del suo aspetto sfregiato da parte dell’alta società. Ma About non vuole entrare nella sua anima, vuole prendersi gioco dell’alta società stessa; ha il respiro del letterato giornalista di costume, si balocca di creature di carta. Da leggere.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Edmond François Valentin About (Dieuze, 1828 – Osny, 1885), archeologo, giornalista e scrittore francese.

Edmond About, “Il naso di un notaio”, Lupetti, Milano 2008. Collana I Rimossi, 4. Edizione a cura di Massimo Rizzardini. In appendice, “La realtà è più stravagante della fantasia: la rinoplastica tra antichità e Rinascimento” sempre a cura di Rizzardini.

Prima edizione:Le Nez d’un notaire”, 1862.

Gianfranco Franchi, maggio 2008.

Prima pubblicazione: Lankelot.

La grottesca storia di un ricco notaio che perde il naso durante un duello; il nuovo naso viene trapiantato grazie alla disponibilità di un suo bracciante; la sorte del suo naso dipende dalle vicissitudini esistenziali di questo (molto odiato) servitore, negli anni…