I Wandervögel: una generazione perduta

I Wandervögel: una generazione perduta Book Cover I Wandervögel: una generazione perduta
Winfried Mogge
Socrates
1999
9788872020128

Germania, tardo Ottocento, primo Novecento. Nasce un movimento giovanile che oggi abbiamo dimenticato: i Wandervögel, gli “uccelli migratori”. Si salutavano tra loro dicendo “Gut Licht”, ossia “buona luce”: quella che speravano servisse a scattare buone fotografie. Fotografie che avrebbero raccontato come vivevano, cosa amavano, quale era il loro stile. La quotidianità doveva diventare mito. Erano nudisti, viaggiatori e curiosi, forgiati da un forte senso di appartenenza alla terra e alla comunità.

Ispirarono – è Oliviero Toscani a suggerire un rapporto di derivazione – Leni Riefensthal (“Il trionfo della volontà”, 1935). Raccontarono una Germania che sognava una rivoluzione. Che voleva la libertà. Erano goliardi, “chierici vaganti” guidati da “baccanti”. Erano benvoluti dal popolo, nonostante fossero antagonisti e ribelli nei confronti del regime guglielmino. Adoravano la giovinezza, i canti e i balli popolari, il contatto con la natura. Sognavano una nuova comunità con la natura. Volevano plasmare il futuro secondo “la propria determinazione, la propria responsabilità, la propria verità interiore” (p. 20). All'epoca, le imposizioni e le costrizioni del nazionalsocialismo non erano nemmeno all'orizzonte. Né si poteva immaginare che il regime avrebbe integrato le leghe degli “uccelli migratori” nelle sue strutture. Tutto era – stando alle immagini – nuovo, semplice, pulito. Nudo.

Il libro di Winfried Mogge, completo d'una bella selezione di foto di Julius Gross, il loro fotografo per antonomasia, racconta come nacque il movimento: “Il fenomeno Wandervögel nacque nell'ultimo decennio del XIX secolo con origini diverse. Il punto di partenza principale fu il liceo di Steglitz, nei pressi di Berlino, dove gruppi di studenti, che seguivano corsi intensivi di stenografia, cominciarono a fare escursioni sotto la direzione di guide solo di poco più vecchie di loro (...). Ben presto furono costituite le prime organizzazioni e infine, nel 1901, dopo aver trovato quel nome romantico, fu fondato un 'Comitato per le gite scolastiche'.”(p. 19).

L'opera è completa di notizie sulla fortuna del movimento, ferito già dalla Prima Guerra Mondiale e annichilito dall'avvento del regime, e da notizie relative all'archivio fotografico di Gross. Personalmente, senza l'edizione Socrates (Roma, 1999) non avrei mai nemmeno sospettato della loro esistenza. Ho scoperto un mondo innocente sparito nel nulla. Mi piaceva l'idea di restituirlo alla luce. Allora, Gut Licht.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Winfried Mogge (Iserlohn, Westfalia, 1941), giornalista e scrittore tedesco. Ha diretto l'Archivio del Movimento giovanile tedesco a Hessen.

Winfried Mogge, “I Wandervögel: una generazione perduta”, Socrates, Roma 1999. Foto di Julius Gross dal 1913 al 1933. Traduzione di Enrico Fletzer e Leda Spiller. Prefazione di Oliviero Toscani.

Prima edizione: “Bilder aus dem Wandervogel Leben”, 1986.

Gianfranco Franchi, gennaio 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.

Si salutavano tra loro dicendo “Gut Licht”, ossia “buona luce”: quella che speravano servisse a scattare buone fotografie…