“I treni non esplodono”: sul «Ponte rosso» numero 12, giugno 2016

A sette anni di distanza, la strage di Via­reg­gio sem­bra incre­scio­sa­mente estra­nea al dibat­tito pub­blico: è un pec­cato, per­ché deci­frarne le dina­mi­che può con­tri­buire a evi­tare che qual­cosa di simile si ripeta; è assurdo, per­ché i morti sono stati tanti, e tutti inno­centi; è un’ingiustizia, per­ché pur­troppo si intra­ve­dono respon­sa­bi­lità stra­te­gi­che e poli­ti­che a monte dell’incidente. A resti­tuire l’accaduto alla cen­tra­lità che merita sono stati la scrit­trice toscana Ila­ria Gian­nini, da Pie­tra­santa, classe 1982, e il let­te­rato romano Fede­rico Di Vita, suo coe­ta­neo. Vi parlo del loro recen­tis­simo “I treni non esplo­dono” [Piano B Edi­zioni, 2016; coper­tina del M° Cec­cato] nel nuo­vis­simo Ponte Rosso, numero 12, giu­gno 2016, pagina 9: si legge gra­tui­ta­mente qui.

Tutti gli arre­trati del Ponte: www.ilponterosso.eu/la-rivista/ – buona let­tura!

I treni non esplodono