I pesci altruisti rinascono bambini

I pesci altruisti rinascono bambini Book Cover I pesci altruisti rinascono bambini
Dianella Bardelli
Giraldi
2011
9788861554436

“Se potessi mi vestirei di carta per poter buttare via gli abiti dopo averli usati per un po'. Perché non c'è niente da fare, se cominci a riporre in un armadio dei vestiti, se cominci a possedere un armadio, sei bella e fregata un'altra volta. Perciò vivrò con il minimo indispensabile. Avrò solo oggetti di cui posso liberarmi, non dovranno essere belli, esteticamente attraenti, di mio gusto. Non voglio avere gusti, non voglio avere niente. Voglio avere la mente libera, vuota” [Bardelli, “I pesci altruisti rinascono bambini”].

A Katia piace andarsene. Piace cominciare e poi abbandonare. Piace fuggire, piace spogliarsi del presente e della realtà. Ha imparato a essere un vuoto capace di riempirsi di qualcosa: lavoro, denaro, sole, vento, fughe. Non vuole avere progetti, non vuole guardare avanti. Non vuole più avere legami, non vuole più avere relazioni. Pensa che le storie non vadano nemmeno iniziate: “si va in giro, si guarda, si vive alla giornata, senza impegni, orari, appuntamenti, colazioni, pranzi e cene”. Pensa che sia possibile essere assolutamente libere. Non ha idea di come sia possibile, ma sente che è un'opportunità plausibile, quella libertà.

Katia ha trent'anni e un'inquietudine che non le lascia scampo. Da ragazza ha avuto un maestro che le ha insegnato cosa sia il destino, e quali significati possa avere l'esistenza: lentamente, ha imparato a liberarsi della smania di possedere e della necessità di appartenere. E così, al principio di questo libro, prende e lascia la sua casa e la sua vita borghese per vagabondare, vagheggiando un sistema estraneo alle complicazioni, all'alienazione, alle gabbie burocratiche – e per quanto possibile, in generale e in assoluto: alle finzioni. Prende e lascia tutto per andare incontro al suo destino: e scopre, non senza sorpresa, che in più di un frangente non deve volere nulla e non deve desiderare nulla, perché tutto le accade come in un grande disegno, come per un grande disegno. E così, l'inquieta ragazza trova, di lì a poco, ospitalità in una Casa d'Accoglienza. Dimostra loro d'essere in grado di lavorare e di sacrificarsi abbastanza per poter sopravvivere: guadagna istantaneamente la loro fiducia, e presto le si prospetta una nuova stabilità. Niente da fare, non è proprio quel che cerca. Non vuole ordine: non vuole consuetudine: non vuole quotidianità. Almeno: non ora, e non lì. Il destino di Katia è ramingo, caotico e improbabile: passerà per vagabondaggio, carità e prostituzione, nell'assurda e bambina pretesa di mantenere viva l'innocenza in una società che non ha nessun rispetto per la purezza, e ha dimenticato cosa innocenza sia.

“I pesci altruisti rinascono bambini” è un onesto e grazioso esempio di narrativa buddista: è una favola sul Karma e sul mistero dell'esistenza, sulla capacità di dannazione e di incosciente autodistruzione d'una ragazza che cerca quiete, e un senso autentico in ogni cosa. L'autrice, Dianella Bardelli, è una narratrice gentile e appassionata, profondamente concentrata sulle dinamiche psichiche della sua eroina, e sulla rappresentazione delle evoluzioni della sua comprensione della realtà, e delle cose della vita. Il risultato è ondivago e pop, e in più d'un frangente discretamente fiabesco.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Dianella Bardelli (Livorno, 1947), scrittrice e poetessa italiana.

Dianella Bardelli, “I pesci altruisti rinascono bambini”, Giraldi, Bologna 2011.

Gianfranco Franchi, aprile 2011.

Prima pubblicazione: Lankelot.