Frammenti di vita

Frammenti di vita Book Cover Frammenti di vita
Gian Paolo Grattarola
Il Foglio Letterario
2005
9788876060939

Opera prima di Gian Paolo Grattarola, poeta ligure classe 1963, “Frammenti di vita” è una raccolta di 33 liriche caratterizzate fondamentalmente da due movimenti animici, la speranza e la disperazione: del tempo, dell’irripetibilità (di un sentimento, o di un amore), dell’oscuro presagio della notte (“Amaro conforto”, p. 7). Disperazione tinteggiata da arcadica nostalgia (“Pastore di ricordi”: “Ormai non mi desto / ma esiliato pastore / nel molle incantesimo del sonno / dal copioso gregge dei ricordi / ricavo l’ultimo prezioso alimento”, p. 22), o strozzata dall’angoscia della morte (“Soffocante / si leva dal fondo dell’animo / un’angoscia remota” al pensiero del sipario, ne “Un antico treno soppresso”, p. 9).

Uno degli stati d’animo-cardine della lirica di Grattarola può essere efficacemente rappresentato da questi versi: amara consapevolezza della caducità di ogni cosa, e d’un perduto e più favorevole tempo: “Il ragazzo / che un tempo attendeva / trepidante il suo treno / è un vecchio perduto e stanco / che nella notte / piomba sulla stazione / invocando / un antico treno soppresso”. Più avanti, l’ombroso poeta scrive che avanzerà nel suo sentiero: ma come tizzone ardente “in fuoco / che va spegnendosi” (“Continuerò”, p. 11), naturalmente “disarmato dalle orde del tempo” (“Il poeta”, p. 14): entrando nel fulcro dell’antitesi disperazione e speranza, evidenziamo proprio in questo componimento: “Forse tu non sai chi è il poeta: / un coltivatore di speranze avare (…) / un cantore di nostalgie obliate / dilacerato tra le dense brume / del disincanto”; poco oltre, ancora più chiaramente, in “Speranze perdute”: “Si staccano dai rami / le ultime foglie / rubate dal vento. / Se ne vanno lontane / queste speranze perdute. / Ma io resto legato / come un albero / senza scampo / alle sue radici”.

Radici, foglie e speranza torneranno ancora, a ultimare il mosaico, qui, in “Galatea”. “Altro tempo avvinghia / le nostre radici / già se ne vanno le foglie / nel vento d’autunno / con l’attesa d’un tuo sguardo / e la speranza di una tua parola”.

Immagini semplicissime, elementari e sbarbariane; concetti accessibili, lineari e ripetuti a breve distanza, memoria di qualcosa di perduto, coscienza d’un tempo nemico invincibile, d’una tenue speranza di vivere presente altro, agognando rigenerazione.

Caducità, fragilità, isolamento: doloroso isolamento, per piombo che zavorra le ali (“Incauto piombo”, p. 16), musica sola come sollievo; come “vago randagio” risalendo il corso del tempo (“Sogno”, p. 36) fin quando la ricerca non incontra l’attesa visione: l’arte non sconfigge il tempo, ché lei “eterea svaniva / nell’incanto della primavera / che pure tinge la terra dei fiori” (“Risveglio”, p. 26).

La speranza – e la coincidenza col ritorno della primavera – si staglia in “Indifesa”: non sarà a questo punto una sorpresa leggere, nell’incipit: Quando il tempo getterà le speranze”: che sembra sintesi di quanto sino ad ora stiamo segnalando; la poesia si conclude con la ricerca di uno scampo nel “garbuglio del nostro vivere”. Ecco, questo è quando il presente ha il sapore dell’intervallo, e tutto quel che aveva senso altrove s’annida, in attesa d’un impossibile ritorno.

Altrove, è un’antica taverna e qualche buon bicchiere a costituire ragione di fiduciosa attesa; “Oltre la soglia / la notte nereggerà invano”, scrive Grattarola (“Mite trastullo”, p. 19). Frammenti d’un’anima che ha scelto la poesia come sentiero elettivo di comunicazione, e trasfigurazione della sua essenza e dei suoi contrasti; epigono della semplicità dei liguri del nostro Novecento e della loro opposizione al massimalismo, all’eroismo e alla spiritualità, l’artista è anima terrigna e melanconica, albero fermo e spoglio, viandante che cerca consolazione e specchio nella natura. Con dolorosa grazia, e umiltà.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Gian Paolo Grattarola (Genova, 1963), poeta e critico italiano.

Gian Paolo Grattarola, “Frammenti di vita”, Edizioni Il Foglio, Piombino 2005. Prefazione di Piero Donato. Collana Artenuova, Direttore Piero Donato.

Gianfranco Franchi, dicembre 2007

Prima pubblicazione: Lankelot.