Dottor Banner e Mister Hulk

Dottor Banner e Mister Hulk Book Cover Dottor Banner e Mister Hulk
Gordiano Lupi ("Daniel Ciberio")
Il Foglio Letterario
2003
9788888515625

Prima di parlare del libro – che analizzo nel contesto della mia analisi dell’opera omnia di Gordiano Lupi, da autore e da traduttore – c’è da raccontare una storia interessante e niente affatto marginale, a mio avviso. Nel web ci sono cascati un po’ tutti – recensori inclusi – e nessuno sembra aver fatto indagini di nessun genere: io mi sono preoccupato di verificare i dati biografici dell’autore… e ho scoperto che Daniel Ciberio non esiste.

La storia comincia qui, dalla biografia: “Daniel Ciberio nato a Orlando (Florida) nel 1960, da madre statunitense e padre italiano. Passa la sua infanzia tra gli Stati Uniti e la Sicilia (Barcellona). Attualmente vive a Portorico dove è critico di cinema e fumetto a La Nueva Prensa. Dottor Hulk e Mister Banner è stato pubblicato con buon successo in alcuni Paesi dell’America Latina. La traduzione del testo è stata fatta dall’originale spagnolo” (p. 97).

Bene: nessun Ciberio lavora a “La Nueva Prensa”. Nessun libro a firma Ciberio ha avuto buon successo “in alcuni Paesi dell’America Latina”: dell’originale spagnolo non esiste traccia da nessuna parte. Peraltro un americano che scrive in spagnolo mi sembra discretamente stravagante: sarebbe un idolo della critica indipendente. Naturalmente, nel libro non c’è nessun riferimento bibliografico né a proposito del titolo originale dell’opera, né a proposito della prima edizione. A questo s’aggiunga che l’autore è nato nel 1960, come il suo traduttore: e che il suo cognome è quello – suggerisce una semplice ricerca su google – della sua musa Dargys. In altre parole, mi sembra che le prove siano sufficienti a testimoniare che questo libro non è una traduzione, che Daniel Ciberio è uno pseudonimo e che il vero autore del saggio va cercato altrove. Giustamente Lupi può aver voluto mascherare dietro questo pseudonimo un suo collaboratore (un gruppo?) o qualche grande nome, chissà. L’unica certezza che abbiamo è che l’autore non esiste. Passo quindi, nell’opera omnia di Lupi, questo saggio dalla voce “traduzioni” alla voce “apocrifi”. Del resto, a firma Lupi, nello stesso libro, appare una interessante appendice dedicata all’Uomo Ragno – tra cinema e fumetto. Autore del libro, in ogni caso, è "anche" lui.

Da vecchio studioso delle epifanie della menzogna nel linguaggio e nella comunicazione, non potevo resistere. Francamente mi incuriosisce molto questo mistero, solo in parte svelato, considerando anche quel che è il tema del libro: la doppia identità del Dottor Banner, Hulk. C’è un gioco di specchi che mi sembra appassionante. Il saggio uscì in coincidenza con “Hulk” di Ang Lee, traduzione cinematografica purtroppo disprezzata dai fan di vecchia data della creatura di Stan Lee e Jack Kirby; potrebbe tornare a circolare il prossimo anno, considerando la probabile uscita del film con protagonista Edward Norton. E meriterebbe di circolare – al di là della questione dell’identità autoriale, che mi sembra ampiamente marginale, a questo punto – perché è una monografia in perfetto stile lupiano: da fan di vecchia data, capace di raccontare tutto a proposito del protagonista; dalla genesi alle prime apparizioni in fumetto, dal serial televisivo alle origini letterarie (“Frankenstein” di Mary Shelley e “Jekyll e Hyde” di Stevenson in primis), dai villain ai co-protagonisti. C’è tutto: compresa l’essenziale bibliografia di riferimento, ovviamente italiana (si vede che Ciberio è proprio un americano atipico: scrive in spagnolo e legge in italiano…).

L’autore ha scoperto Hulk in Italia, in vacanza dai nonni: dapprima l’ha trovato infantile e superficiale, quindi – progressivamente – è riuscito a scandagliare le profondità d’un fumetto capace di parlare d’un mostro a caccia d’amore, come la creatura della Shelley, con una chiara scissione d’identità. Ama di più “L’Uomo Ragno” e “Devil”, nella categoria supereroi con superproblemi, ma conosce a menadito tutte le varianti – dal colore delle pelle agli sceneggiatori – del fumetto di casa Marvel.

Leggendo scoprirete le origini del fumetto, nato sulla scia di “La cosa” (The Thing), originariamente edito nel 1962: all’epoca Banner era presentato come uno scienziato impiegato per conto dell’Esercito negli studi sulla bomba gamma; pure cinico e disincantato, salva la vita di un ragazzino esponendosi ai raggi. Diventerà un mostro prima grigio, poi – negli anni – verde. Due metri e dieci di altezza per centocinquanta chili; ha una forza sovrumana e cicatrizza le ferite in un attimo. In Italia cominciamo a conoscerlo nel 1972, come appendice a Spiderman. Nel 1990 la Marvel azzera la numerazione, per la gioia dei collezionisti. Il popolare telefilm con Bill Bixby e Lou Ferrigno risale al 1977. Ai fan assicuro la presenza di schede completissime, come s’accennava, sui nemici (“villains”) e sui comprimari di Hulk: dall’amata Betty allo stentoreo generale Thunderbolt: è materiale da cultori del fumetto Marvel, non solo da appassionati di Hulk.

Ciberio lo riconosce “eroe di frontiera, solitario e incompreso, capace sempre di grandi gesti nobili e di amore. Hulk non farebbe mai del male a un bambino e cede sempre alle lusinghe di una donna in lacrime che implora aiuto. I piccoli uomini non lo possono capire e di questo lui ne soffre, ma è un destino di tutti gli eroi romantici quello di non essere compresi. Hulk se trova compassione e affetto è soltanto dai bambini, dai ragazzi, dai reietti, in quella che si può definire una solidarietà tra deboli e tra sconfitti” (p. 66).

A questo punto sarebbe interessante accostare questa lettura, questo taglio umanissimo e popolare, al resto della produzione dell’autore; purtroppo Daniel Ciberio non può rispondermi se non nel mondo della fantasia, mi contento di evidenziarla a beneficio di quanti, tra gli amanti del fumetto, ancora non conoscano Hulk o credano che sia rimasto allo stadio originario, tutto violenza e difesa allegorica dell’America dall’Urss, negli anni della Guerra Fredda e della grande paura dell’atomica. Per gli aficionado e non solo.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Daniel Ciberio (cfr. articolo: autore inesistente, pseudonimo di Gordiano Lupi), Orlando – Florida 1960, giornalista e saggista italoamericano.

Daniel Ciberio, alias di Gordiano Lupi, “Dottor Banner e Mister Hulk – Un mostro verde dal cuore umano”, Il Foglio, Piombino, 2003. Copertina di Alessandro Dezi. Contiene una bibliografia. In appendice: “L’Uomo Ragno tra cinema e fumetto”, a cura di G. Lupi.

Gianfranco Franchi, 2 giugno 2007.

Prima pubblicazione: Lankelot.