Capitani oltraggiosi

Capitani oltraggiosi Book Cover Capitani oltraggiosi
Joe R. Lansdale
Einaudi
2005
9788806172336

“Prima che mi agguantasse ruotai su me stesso, mi chinai e lo proiettai in avanti. Sbatté a terra e rimbalzò subito in piedi. Lo colpii ripetutamente, ma continuava ad attaccarmi. In passato avevo affrontato solo un altro essere dotato di tanta tenacia e capacità di assorbire i colpi. Si trattava di uno scoiattolo idrofobo, che però era molto più piccolo di quell'uomo, senza contare che in quell'occasione c'era Leonard ad aiutarmi” (p. 14)

Hap Collins & Leonard Pine, atto settimo: ecce “Captains Outrageous” (2001), thriller goliardico e picaresco. Incipit grottesco e decisamente sopra le righe: Hap ha rischiato di ritrovarsi ingaggiato come titillatore di galli (“Avrei dovuto masturbare i galli e prendere loro lo sperma con il quale ingravidare le galline. Non era uno scherzo, mi dissero, ma un lavoro serio. Avevo anche cercato di immaginare se avrei dovuto svolgere il mio compito con guanti di gomma e pinzette, oppure a mani nude, con l'indice e il pollice. Forse ai galli il contatto diretto piaceva di più”, p. 6) e quindi come guardiano di polli. Intanto, la sua storia con Brett (cfr. “Bad Chili”) è entrata in crisi: stare con lei è come “un hamburger senza salsa”. Hap medita: “Il sesso e la lavorazione del pollame. Due grandi misteri della vita”. Le cose si sistemeranno. Il grado di cottura fa la differenza.

Leonard, invece, sebbene sia uno “romantico come farsi una sega” (p. 34), macho conservatore e omosessuale assoluto, sta vivendo un'intensa storia con un certo John, giovanotto ben dotato, invaghito di lui. “Se vuoi sapere quanto è difficile, prova a immaginare cosa vuol dire essere omosessuale. John e io non possiamo nemmeno tenerci la mano, senza che la gente vada fuori di testa. Tu puoi tenere la mano a una donna per strada, e nessuno lo trova strano. Ci provo io con John, e la gente ci ferma e ci fissa (…). Quando la gente non accetta il tuo amore, quello stesso amore è ridicolizzato” (p. 138).

Innesco della nuova avventura, un nuovo atto di coraggio di Hap; incappa in un giovane aggressivo, psicotico e tenace come il famoso scoiattolo del “Bad Chili” che sta pestando e sfigurando una ragazzina. Hap si fa sotto, salva la signorina e scopre, giorni dopo, che per la sua incredibile generosità (“cuore d'oro e poco cervello”) lo attende un robusto premio. Centomila dollari (cash), un mese di ferie e una crociera. Incredibilmente, non aveva salvato una ragazza qualunque, ma la figlia del suo nuovo capo.

E così, ecco i nostri due amici pronti a partire per i Caraibi. Il viaggio dura meno del previsto: in effetti, è difficile immaginare un libro di Lansdale ambientato al di là del Texas. E così una questione di poco conto – siamo alle solite – nata a bordo li costringe a cercar fortuna sulle coste del Messico (dietro casa...), dove vengono intercettati e sostenuti da un vecchio pescatore (somiglia all'immortale de “Il vecchio e il mare”) e da sua figlia. Oh! Una donna. Qualcuno trattenga Hap. Già sta in crisi... Niente da fare. Beatrice è un nuovo amore. Ha trentacinque anni, l'aria di una che ha sbagliato diverse cose nella vita – a dispetto della laurea in archeologia – e si sente stufa di non essere nulla. Sopravvive lavorando come una contadina per aiutare il padre a pescare, in Messico, vagheggiando un difficile viaggio in America per cominciare sul serio a prendere possesso della sua esistenza.

Sesso con Beatrice: un incontro memorabile. Racconta Hap: “Entrai in lei, e malgrado il profilattico per poco non venni subito. Era troppo bello, ed era troppo tempo che non lo facevo. Lottai per non essere egoista, e recitai a mente le tabelline, poi cercai di ricordare un paio di ricette di cucina messicana, e alla fine riuscii a trattenermi” (p. 84). Purtroppo o per fortuna, certi equilibri sembrano non cambiare egualmente: Beatrice gli piace, ma non ne è innamorato. Continua a essere innamorato dell'infermiera wasp, Brett.

È meno giovane, meno soda, meno scura di pelle, ma sente la sua mancanza. Beatrice finirà male, in ogni caso: Hap non farà in tempo a innamorarsene. Preparatevi ad affrontare la solita, robusta dose di violenza, morte e pericolo, da qui in avanti. La morte di Beatrice va vendicata, e Brett sta per tornare in scena...

“Capitani oltraggiosi” si direbbe scritto, in un certo senso, “by the fan, for the fans”. Il primo ultras di Hap & Leo è il loro creatore, innamorato dei suoi personaggi. A questo livello della serie, probabilmente certe dinamiche e certi meccanismi sono diventati ripetitivi. Forse è questo il bello: chi si è affezionato alla strana coppia di detective della domenica, piccolo borghesi con una gran voglia di amare e di menare le mani, non chiede altro che ritrovarli e riconoscerli, passo dopo passo, tra un disastro e l'altro. Chi cerca letterarietà, sperimentalismo, innovazione e via dicendo si rivolga pure altrove.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Joe R. Lansdale (Gladewater, 1951), scrittore e sceneggiatore americano. Ha esordito pubblicando “Act of Love” nel 1980.

Joe R. Lansdale, “Capitani oltraggiosi”, Einaudi, Torino 2005. Collana Stile Libero Big. Traduzione di Alfredo Colitto.

Prima edizione: “Captains Outrageous”, 2001.

Gianfranco Franchi, aprile 2009.

Prima pubblicazione: Lankelot.