America, America

America, America Book Cover America, America
Elia Kazan
Mattioli 1885
2011
9788862612210

“Tanto tempo fa, l'Anatolia faceva parte dell'Impero Bizantino, abitata dalle genti greche e armene dell'epoca. Nel 1381 questa terra fu conquistata dai turchi, e da quel giorno greci e armeni sono stati minoranze, soggette ai conquistatori maomettani”. E la storia raccontata dal regista e scrittore Elias Kazanjoglou, alias Elia Kazan (nato a Costantinopoli da una famiglia di Cesarea, Cappadocia – oggi Kayseri, Turchia – nel 1909) ha inizio qualche secolo più tardi, nel 1898.

Ha inizio quando un Sultano turco decide di impartire una “lezione definitiva” agli armeni, perché qualcuno ha detto che sono stati loro ad incendiare la Banca Nazionale, nella città di Santa Sofia. E in città la gente è terrorizzata e si rifugia nella Chiesa Armena. Ma non basta.

“Alla Chiesa Armena, dove la gente ha cercato rifugio, fascine, vecchie travi e pezzi di legno vengono impilati contro il lato dell'edificio. Si odono grida rauche. Uno steccato viene abbattuto per essere aggiunto alla catasta. Poi un urlo fortissimo. È la festa dei sadici” [p. 21]. E i sadici prendono e ammazzano, senza pietà. “Solo gli uomini! Gli uomini!” grida un turco a squarciagola. E il giorno dopo s'andranno faticosamente a riconoscere i caduti, pietosamente coperti dai tappeti, e il giorno dopo s'andrà silenziosamente a piangere.

Due ragazzi, Stavros il greco e Vartan l'armeno, si convincono a lasciare quella terra che soffre e non trova pace, quella terra infelice e strangolata da un impossibile coesistenza con la nuova etnia egemone, e sognano. Sognano di andarsene al di là del mare: sognano di andarsene in America. L'America diventa l'incarnazione d'un futuro idilliaco, d'una rigenerazione autentica, d'una limpida liberazione dal male: dalla quotidianità della violenza, della costrizione all'abiura e alla negazione di sé; della storia e della dignità del proprio popolo; del proprio futuro.

Il destino pretende la vita del povero Vartan, massacrato dai turchi per odio etnico; e Stavros rimane fedele al sogno, e al sogno tutto si consacra. Le sue picaresche, rocambolesche avventure devono passare per la Polis: il greco che sognava la libertà entra a Costantinopoli e si ritrova stupefatto a osservare la bellezza del Corno d'Oro. Ma poi passa una nave che batte bandiera americana. Potrebbe essere quella che stava aspettando. Non è così. Non può essere così facile. Per partire servono centootto lire turche. Tante.

Raccontare una storia che tutti conoscete già, perché tutti abbiamo amato quel gran film che era “America, America”, di Elia Kazan [1963], diventa a questo punto più complesso; e allora svicolo, sintetizzando in poche battute le avventure del greco Stavros. Saprà andare incontro alla fatica e al sacrificio per difendere il suo sogno; saprà essere disperato, saprà comunque amare; saprà accettare di dover cambiare nome; saprà imparare che la libertà si conquista giorno dopo giorno; saprà riscattare, con la sua fuga, la sofferenza della sua gente.

“America, America” torna a essere un libro – un canovaccio per un grande film, un canovaccio sintetico ed evocativo – grazie alla traduzione di Nicola Manuppelli, apparsa per la Mattioli 1885 di Fidenza. Cinquant'anni dopo la prima edizione, non possiamo più credere, a differenza dei personaggi di Kazan, nel sogno libertario del “continente nuovo”, della nazione libera al di là del mare, della “terra promessa”. Possiamo, al limite, sognare un nuovo inizio al di là di questo pianeta – una prima odissea nello spazio. Possiamo sognare di non dover più tornare. Questo soltanto, questo sì. “Marte, Marte” potrebbe essere un titolo decisamente kazaniano, in questi nuovi anni Dieci.

EDIZIONE ESAMINATA e BREVI NOTE

Elias Kazanjoglou, alias Elia Kazan (nato a Costantinopoli da una famiglia di Cesarea, Cappadocia – Kayseri, Turchia – nel 1909 – morto a New York, USA 2003), regista e scrittore americano di sangue greco, cofondatore dell'Actor's Studio.

Elia Kazan, “America, America”, Mattioli 1885, Fidenza, 2011. Traduzione di Nicola Manuppelli.

Prima edizione: “America, America”, 1962.

Adattamento cinematografico: “America, America”, di Elia Kazan, 1963.

Gianfranco Franchi, gennaio 2012.

Prima pubblicazione: Lankelot.